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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2012 alle ore 06:38.

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Oggi l'incontro tra Mario Monti
e il presidente francese
Nicolas Sarkozy dà il via agli incontri bilateri in vista della stesura ultima dei Trattati
Angela Merkel L'11 gennaio
Mercoledì 11, dopo l'incontro bilaterale franco-tedesco previsto per lunedì 9, ci sarà a Berlino il faccia a faccia tra Mario Monti e la Cancelliera tedesca Angela Merkel
David Cameron Il 18 gennaio
Riduzione del debito secondo il six pack Il 18 gennaio l'incontro tra Mario Monti e David Cameron. La Gran Bretagna è l'unico Paese della Ue a non aver firmato l'accordo del 9 dicembre
p L'Italia ha avanzato diversi emendamenti ai trattati in base all'accordo intergovernativo per l'Unione di bilancio dell'Eurozona (il cosiddetto «fiscal compact»). Il primo riguarda la necessità di non andare oltre il giro di vite già previsto dalla legislazione comunitaria (con il cosiddetto «six pack» entrato in vigore a dicembre) per quanto riguarda gli obblighi di riduzione dei debiti pubblici eccessivi. Si chiede la conferma del ruolo della Commissione nella valutazione complessiva ed equilibrata di tutti i «fattori rilevanti» per l'andamento del debito pubblico, con la previsione della sua riduzione di un ventesimo all'anno della quota eccedente il 60% del Pil
Nel taglio al deficit margine per investimenti
pL'articolo 3 della bozza di accordo prevede l'obbligo del bilancio in pareggio o in attivo per gli Stati contraenti. Il testo originario prevede già che, per tenere conto del ciclo, si possono accettare temporaneamente deficit pubblici superiori a mezzo punto percentuale rispetto al Pil, ma solo in caso di «circostanze economiche eccezionali», o in periodi di «grave recessione». L'Italia vorrebbe aggiungere però una frase in cui si chiede di lasciare anche «un margine per manovre di bilancio, che tengano conto in particolare delle necessità di investimento pubblico»; è questo il secondo punto rilevante delle richieste avanzate dal nostro governo
Coordinamento sulle emissioni di titoli di Stato
pUn altro emendamento italiano, infine, è all'art.6 della bozza e chiede di migliorare non solo l'informazione reciproca, ma il «coordinamento» fra gli Stati membri sulle emissioni nazionali di titoli del debito pubblico. Inoltre, si propone di «predisporre un meccanismo» per informare in anticipo la Commissione e il Consiglio Ue sui piani di emissione dei bond nazionali. L'accenno a questo meccanismo e l'esigenza di informazione reciproca e coordinamento sulle emissioni dei titoli di Stato nazionali potrebbe essere visto (anche se non necessariamente) come un primo passo verso l'istituzione successiva degli Eurobond, hanno fatto notare ieri fonti della Commissione europea

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