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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2012 alle ore 08:11.

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ROMA
Il lavoro flessibile deve costare di più: il modello di riferimento è rappresentato dal lavoro in somministrazione, che – tra i contratti atipici – è quello che meglio coniuga le esigenze delle imprese con le tutele dei lavoratori. Ma il confronto con il Governo va esteso ai temi della crescita, partendo da una riforma fiscale che operi in chiave ridistributiva, a favore dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati, per favorire la ripresa dei consumi e dell'occupazione.
Sono queste, in estrema sintesi, le richieste che faranno i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, convocati domani pomeriggio dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, per due incontri separati, nell'ambito del confronto sulla riforma del mercato del lavoro. Il faccia a faccia di martedì con il segretario dell'Ugl Giovanni Centrella, e quello di mercoledì con la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, concluderanno la prima fase di incontri bilaterali, che servirà al ministro Fornero per avere chiaro il quadro delle richieste che arrivano dalle parti sociali, in modo da per poter formulare una proposta da portare al tavolo.
Bonanni e Angeletti intendono chiedere al ministro di fare una verifica sugli ammortizzatori sociali: sono convinti che l'attuale sistema abbia funzionato bene, avendo garantito il mantenimento di centinaia di migliaia di rapporti di lavoro anche nel picco della crisi, soprattutto grazie all'estensione dell'utilizzo della cassa integrazione in deroga. I leader di Cisl e Uil sollecitano il Governo affinchè garantisca le risorse necessarie anche per il 2012. A Cisl e Uil non piace la proposta del reddito minimo garantito ipotizzata dal ministro Fornero: preferiscono che le risorse vengano utilizzate per assicurare il mantenimento dei posti di lavoro con gli attuali ammortizzatori. Per la platea di "atipici" esclusa dalle tutele ordinarie, il ragionamento di Bonanni è che «bisogna pagare di più il lavoro flessibile per renderlo meno conveniente, aumentando i contributi per finanziare l'estensione degli ammortizzatori sociali, la cui copertura non può essere lasciata alla sola fiscalità generale».
Ma per Bonanni e Angeletti – la stessa richiesta l'ha avanzata lunedì scorso Susanna Camusso – non basta discutere di mercato del lavoro, che pure è una tema importante; il confronto va esteso ai temi della crescita, ovvero alle liberalizzazioni, alle infrastrutture, al fisco. «Va bene la tutela della disoccupazione – confida Angeletti ai suoi collaboratori – ma il problema è anche come creare nuova occupazione, le priorità non attengono solo al ministero del Lavoro, vogliamo un confronto sulle nostre proposte, a partire dalla riforma del fisco e dal cuneo fiscale». Bonanni si spinge più in là proponendo che si arrivi ad un patto sociale con il Governo. Il contratto unico lascia piuttosto freddi i due sindacati che preferiscono venga incentivato l'apprendistato come canale d'ingresso dei giovani al mercato del lavoro, ed esteso agli "atipici" il modello del lavoro in somministrazione che garantisce il sostegno al reddito, le tutele previdenziali e sanitarie.
Sul mercato del lavoro, Pier Luigi Bersani ha invitato il Governo a tenere presenti le proposte del Pd: «La nostra è compatibile con progetti di legge già depositati, con le proposte di Tito Boeri. Ci aspettiamo un confronto serio». Per evitare di toccare l'articolo 18, il Pd potrebbe propendere per un mix tra la proposta Boeri-Nerozzi e quella di Cesare Damiano sul contratto unico di inserimento formativo (invece di sospendere per i primi 3 anni l'articolo 18, prevede un primo periodo da 6 mesi a 3 anni di assunzione con contratti a termine): se ne discuterà al forum sul lavoro di giovedì.
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Le posizioni a confronto
SINDACATI
Susanna Camusso Cgil
Sfoltire le 46 modalità di assunzioni con 5. Lavoro a tempo indeterminato, apprendistato, contratto di inserimento (o re- inserimento), un tipo di rapporto a termine e il part time. Due soli ammortizzatori sociali: cassa integrazione con più ampia estensione e indennità di disoccu- pazione più robusta dell'attuale.
CENTRO-SINISTRA
Pietro Ichino
Contratto unico a tempo indeterminato con l'abolizione dell'articolo 18 (resta per i licenziamenti discriminatori), al suo posto un'indennità (1 mese per ogni anno di anzianità), oltre al trattamento complementare di disoccupazione che grava sull'impresa (1° anno 90% del salario, poi 80% e 70%).
CENTRO-DESTRA

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