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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2012 alle ore 18:01.

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Liberalizzazioni, avanti tutta: a Palazzo Chigi è questa la parola d'ordine. Tanto che, nel giro di 24 ore, sia il premier Mario Monti che il ministro Corrado Passera, hanno ribadito il ruolino di marcia. Il cantiere del Governo è ancora aperto e si lavora alle prime misure, con l'obiettivo di anticipare i tempi e portare qualcosa già sul tavolo del Cdm della prossima settimana, previsto per il 13 gennaio: in cima alla lista ci sarebbero i carburanti per calmierare il caro-benzina. D'altro canto, l'ex numero uno di IntesaSanpaolo è stato molto chiaro. «Abbiamo già cominciato - spiega oggi in una intervista al Corriere della sera - rafforzando l'Antitrust e aprendo ulteriormente il settore del commercio. Andremo avanti. Ogni mese. Un decreto al mese? Anche più d'uno, non solo sulle liberalizzazioni ma su tutti i temi della crescita».

Tassisti sul piede di guerra: per noi Governo Monti è politico
Quanto basta, insomma, per riaccendere le fibrillazioni tra le categorie e interessate, come pure tra i partiti. I più agguerriti continuano a essere i tassisti che affidano a Loreno Bittarelli, presidente nazionale di Uritaxi, le loro critiche. «Se il Governo Monti recepisse in un suo provvedimento il progetto di riforma del servizio taxi dell'Antitrust, non sarebbe più un Governo tecnico, ma un Governo politico». Anche perché, incalza Bittarelli, «i principi suggeriti dall?Antitrust sono identici a quelli della versione originaria del decreto Bersani varato nel 2006 dal Governo Prodi».

La Lega: non crediamo a parola magica liberalizzazioni
Insomma, le macchine bianche sono pronte a fare le barricate. Ma anche tra i partiti è tutto un fermento visto il tentativo di accelerazione dell'esecutivo. Contro cui torna a scagliarsi oggi la Lega di Umberto Bossi. «Non crediamo - spiega Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio al Senato - nella parola magica liberalizzazioni che, per quanto riguarda in particolare il commercio al dettaglio, significa semplicemente favorire la grande distribuzione che in massima parte è in mano straniera, tranne l'eccezione delle coop».

Il Pdl lavora a un suo pacchetto. Martedì vertice con Alfano
Il Pdl, invece, ribadisce i propri paletti. L'ex ministro Gianfranco Rotondi. plaude all'annuncio di Passera («un decreto al mese? Bene»), ma, avverte, «bisogna farlo con moderazione: ci sono settori dove non è preferibile intervenire come le licenze dei taxi». I "feudi" elettorali del centro-destra, è il messaggio che arriva da Via dell'Umiltà, non dovranno essere oggetto di scelte unilaterali. Il Pdl vuole essere ascoltato, ma, prima di discutere le misure con Monti, lo stato maggiore del partito farà il punto i primi giorni della prossima settimana. Martedì ci sarà una riunione con il segretario, Angelino Alfano, e sempre nella stessa giornata, alla Camera si riunirà il direttivo del gruppo. Obiettivo: presentare al professore un documento dettagliato di interventi che non escludano i servizi pubblici locali e quelli idrici.

Pd: esecutivo valuti nostre proposte. Idv: liberalizzazioni? Anche banche e assicurazioni
Di liberalizzazioni, poi, Monti parlerà anche con il Pd dopo il breve abboccamento ieri, a Reggio Emilia, tra il premier e il segretario, Pierluigi Bersani. Che, non a caso, ha ricordato al presidente del Consiglio il pacchetto di suggerimenti presentato a luglio auspicando che il Governo tenga conto di quelle proposte. Mentre l'Idv si dice d'accordo «d'accordo con l'aumento di concorrenza e competitività, a patto che si facciano vere liberalizzazioni, non dimenticando il settore assicurativo e quello bancario».

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