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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 12:41.

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Per il trasporto pubblico locale e per gli altri servizi pubblici locali disciplinati dall'articolo 4 del decreto legge 138/2011 (tra cui la raccolta dei rifiuti in ambito urbano) il primo intervento dovrebbe arrivare dal ministro delle Regioni, Piero Gnudi, che sta preparando lo schema di decreto interministeriale (condiviso con Economia e Interno) attuativo della manovra di Ferragosto. Si tratta dei criteri con cui i Comuni dovranno liberalizzare tutti i servizi liberalizzabili prima di affidare con gara nuovi (o vecchi) servizi «in esclusiva».

Si ribalta totalmente l'impostazione seguita finora dai Comuni: non potrà essere automatica la riconferma della concessione e dei monopoli attuali all'azienda pubblica o privata, ma si dovrà motivare con un'adeguata analisi di mercato la rinuncia a lasciare alla libera concorrenza lo svolgimento di un servizio.

Il decreto Gnudi-Monti-Cancellieri dovrà poi introdurre un'altra novità rilevante che impatta direttamente sulla vita dei consumatori: dovrà dire come le aziende dovranno rendere pubblici «i dati concernenti il livello di qualità del servizio reso, il prezzo medio per utente e il livello degli investimenti effettuati». Cittadini, utenti e imprese potranno confrontare le performance dei singoli gestori: il decreto interministeriale dovrà cercare di sciogliere nodi, quali sono l'asimmetria informativa e i dati riservati che i gestori accampano per limitare la trasparenza.

Il decreto interministeriale attuativo dell'articolo 4 ha, almeno sulla carta, un altro campo di azione tutt'altro che irrilevante: può correggere la stessa legge se un aggiustamento si rende necessario per garantire trasparenza.
Rilevanti modifiche legislative non dovrebbero arrivare invece con il decreto legge che il Consiglio dei ministri esaminerà il 20 gennaio. Lo stesso Gnudi, rispondendo a un question time in Parlamento, ha confermato la linea dell'attuazione (e implicitamente della continuità) rispetto all'articolo 4 varato dal Governo Berlusconi ad agosto.

(G. Sa.)

I VANTAGGI DEL CONSUMATORE
Liberalizzazioni ove possibile
Liberalizzare pezzi di reti significa garantire un'offerta "privata" più articolata in favore dei consumatori: no a ingessature dei monopoli
Trasparenza dei dati
Le aziende devono rendere pubblici e confrontabili i dati su qualità di servizi e tariffe

LA DIFESA DELLE CATEGORIE
La resistenza dei Comuni
Ufficialmente i Comuni sono favorevoli a una maggiore concorrenza, ma tendono spesso a proteggere la loro "proprietà" con l'in house
Mancanza di fondi
Il vero problema è la mancanza di fondi che costringerà presto molte aziende a chiudere

GRADO DI APERTURA
BASSO

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