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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 12:19.

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Ci saranno interventi in vari campi energetici: elettricità, gas e carburanti. Su quest'ultimo punto il governo prova a completare quanto di parziale fatto in passato con diversi interventi. E prova a recuperare quanto lasciato in sospeso con la manovra da dove in extremis è uscita la norma che avrebbe consentito ai gestori dei singoli punti di vendita di carburante al dettaglio di rifornirsi liberamente da qualunque produttore o rivenditore.

La norma che con alcune correzioni potrebbe ora essere recuperata prevedeva che le eventuali clausole contrattuali con forme di esclusiva nell'approvvigionamento fossero considerate nulle per la parte eccedente il 50% della fornitura complessivamente pattuita e comunque per la parte eccedente il 50% di quanto erogato nel precedente anno dal singolo punto di vendita. Ci sarà l'eliminazione degli ultimi vincoli alla vendita di prodotti non oil e una misura per spingere la diffusione di operatori indipendenti dalle compagnie petrolifere, anche multimarca, e per la diffusione di impianti completamente automatizzati.

Il governo è inoltre pronto a consentire ai gestori la possibilità di approvvigionarsi sul mercato in piena libertà, direttamente dalle compagnie ma anche in una "borsa" pubblica e da un acquirente all'ingrosso. Il tema è quanto mai controverso. Come per taxi e farmacie, la categoria interessata ha già sollevato una serie di obiezioni e ci sarebbero stati colloqui informali sul tema anche tra i rappresentanti dell'Unione petrolifera e Claudio De Vincenti, il sottosegretario allo Sviluppo economico che sta seguendo da vicino le tematiche energetiche. «A chi giova una tale liberalizzazione se mette a rischio migliaia di posti di lavoro, indebolisce l'Italia nell'approvvigionamento in un settore strategico e non ha effetto sulla diminuzione del costo dei carburanti?» si chiede polemicamente Sergio Gigli, segretario generale Femca Cisl. Secondo il sindacato, eliminare l'esclusività di rifornimento da parte delle compagnie petrolifere renderebbe ancora più critica la situazione del settore raffinazione» già in crisi.

(C. Fo.)

I VANTAGGI DEL CONSUMATORE
Effetto sui listini
Nel medio termine, secondo gli esperti, una razionalizzazione della rete dei carburanti può avere effetto su una riduzione dei listini nonostante questi siano in gran parte condizionati dalla componente fiscale, indipendente dalla liberalizzazione

LA DIFESA DELLE CATEGORIE
No a impianti plurimarca
L'Unione petrolifera boccia l'idea: «Bisogna tener conto che l'impianto è costruito dalla società, che la manutenzione e i nuovi investimenti che si devono fare per problemi ambientali li fa la società che mette il marchio»

GRADO DI APERTURA
MEDIO

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