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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2012 alle ore 15:03.

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Mario Draghi (Epa)Mario Draghi (Epa)

Serve varare d'urgenza il nuovo trattato fiscale europeo e il rafforzamento del fondo salva stati (Efsf)». Ad affermarlo è il presidente della Bce, Mario Draghi, al termine del Consiglio direttivo che ha lasciato invariati i tassi all'1 per cento. Il Fiscal Compact su cui si sta discutendo in Europa deve essere «chiaro e non ambiguo sulle regole», aggiunge Draghi, e preferibilmente andrebbe ratificato entro la fine del mese. Il presidente Bce ha poi toccato diversi altri temi.

I mercati e l'Italia
I mercati «hanno apprezzato quanto realizzato in Italia». È l'unica frase in cui Draghi cita direttamente l'Italia. In diversi passaggi, però, rispondendo alle domande, evidenzia che quanto fatto sul piano del consolidamento fiscale nei paesi a rischio dell'Area Euro, quindi a partire dall'Italia, «è straordinario».

Liberalizzazioni
Un altro passaggio in cui il presidente Bce cita la sua madrepatria riguarda le liberalizzazioni in Italia. «Le riforme strutturali sono cruciali per rilanciare la crescita e creare occupazione»: Draghi risponde così a una domanda sulle liberalizzazioni in discussione in Italia, in particolare sulle misure che incidono su taxi e farmacie. «Le riforme strutturali devono essere fatte, per favorire la crescita economica e creare posti di lavoro»

Tassi
«Siamo pronti ad agire, se necessario», risposta, invece, a chi gli chiede se l'Eurotower manterrà invariati i tassi a febbraio.

Le mosse dell'Authority bancaria europea
L'esercizio condotto dall'Eba (Authority bancaria europea ndr) «era giusto» in principio ma è stato deciso in momenti diversi da quelli attuali e sulla base di condizioni che non si sono verificate e quindi si è «rivelato prociclico», cioè ha accentuato l'attuale momento di tensioni anziché attenuarle, dice Draghi. «Quando l'Eba ha deciso di farlo si dava per scontato che il capitale pubblico sarebbe stato già presente e invece questo non é successo e ci si aspettava che l'Efsf sarebbe stato pienamente operativo, il che avrebbe avuto un effetto positivo sul mercato dei bond sovrani e invece non era ancora attivo. Quindi i bisogni di capitale che sono stati trovati per le singole banche sono stati individuati sulla base di prezzi dei bond sovrani che sono in un momento di grande stress. Quindi l'esercizio dell'Eba, pur giusto, si è rivelato prociclico e credo che in futuro verrà ripetuto sulla base di premesse diverse».

Molto preoccupati dall'Ungheria
Draghi si è detto «molto preoccupato» per gli sviluppi della situazione in Ungheria, dove la nuova legislazione limita i poteri della locale banca
centrale. Per il presidente dell'Eurotower a legge «non è in sintonia con lo
spirito dei trattati».

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