Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2012 alle ore 07:29.
In Veneto sanno bene che cosa significa la fedeltà in politica, e puntuali la trasformano in numeri a ogni edizione del Governance Poll. Non che a Venezia e dintorni manchino le polemiche anche aspre, ma il favore compatto che fino a qualche anno fa faceva primeggiare l'ex governatore Giancarlo Galan oggi sostiene al primo posto il suo rivale diretto, il leghista Luca Zaia: il tutto all'interno di una partita regionale in cui il centrosinistra non riesce a toccare palla da 18 anni, al termine della brevissima stagione del pidiessino Giuseppe Pupillo.
Rispetto alla vittoria dello scorso anno, Zaia vede erodersi di due punti il proprio pacchetto di consenso, con una tendenza che torna fedele nel caso dell'inseguitore toscano Enrico Rossi (secondo anche lo scorso anno) e che racconta il protrarsi di una gelata generale nel favore tributato dai cittadini ai propri governatori. Due anni fa, per fare un esempio, per vincere il Governance Poll occorrevano otto punti in più, e anche nel 2011 solo cinque presidenti su 18 riescono a far crescere un po' la dote dei «sì» tributata dai loro elettori all'ipotesi di rivotarli in caso di chiamata immediata alle urne.
Tra le poche eccezioni va segnalata quella di Raffaele Lombardo, il cui tasso di consenso è volatile come la composizione delle variegate maggioranze che negli anni l'hanno supportato nell'assemblea regionale siciliana: recordman di voti alle elezioni del 2008, con il 65,8%, crollato al 50% nelle edizioni 2009 e 2010 dell'indagine annuale di Ipr Marketing per Il Sole 24 Ore, ora torna sul podio grazie a un robusto +7% realizzato negli ultimi 12 mesi.
Dietro di lui, nella breve graduatoria dei governatori che ricevono buone notizie dal Governance Poll 2011, va segnalato il campano Stefano Caldoro (+5% rispetto allo scorso anno), mentre dalla Puglia Nichi Vendola con un aumento del 3% prova a scrollarsi da una posizione di bassa classifica che mal si concilia con il suo protagonismo in chiave nazionale. La frenata, invece, investe in pieno il calabrese Giuseppe Scopelliti, forse colpito anche dalle enormi difficoltà del Comune di Reggio Calabria di cui è stato sindaco per 10 anni, e Roberto Formigoni: con il 51% di elettori che si dicono disposti a rivotarlo, il governatore lombardo si ferma al 12 posto, lontanissimo dalle posizioni di vetta che erano la sua abituale collocazione fino a qualche anno fa.
Gli elettori si mostrano invece più generosi con i loro presidenti di Provincia, che in 62 casi su 107 vedono aumentare i propri consensi rispetto all'edizione 2010, mentre altri 9 pareggiano il risultato dello scorso anno. In questo quadro, solo 10 presidenti avrebbero seri problemi di rielezione se il loro giudizio alle urne fosse in programma per domani. Nella corsa al consenso quest'anno vince il ragusano Giovanni Francesco Antoci, che arriva al termine del secondo mandato con un 67% che segna un aumento del 7% rispetto allo scorso anno. Seguono il varesino Dario Galli (66%, +6% sul 2010) e il casertano Domenico Zinzi a pari merito con Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Catania e dell'Unione province italiane, ora in prima fila nella battaglia con il governo contro l'abolizione dell'ente.
©RIPRODUZIONE RISERVATA