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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 07:51.

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Due tappe per 'liberare' la rete gas, compiti estesi all'Authority dei trasporti, modifiche al pacchetto sulla rete dei carburanti. Il Dl concorrenza sarà affiancato, probabilmente nello stesso consiglio dei ministri, da un secondo decreto sulle semplificazioni che conterrà le misure scaturite dal tavolo congiunto dei ministri della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi e dello Sviluppo economico Corrado Passera.

Sarebbe confermato al momento quanto emerso già nella giornata di ieri dopo un vertice a Palazzo Chigi su tutti i nodi da sciogliere: il governo intende procedere con la separazione societaria di Snam rete gas da Eni. Si procederà in due fasi, prima con una norma poi con un piano più 'industriale' sul riassetto delle reti energetiche in Italia. Un riferimento di legge arriverà subito, come piattaforma per poi preparare la cessione in uno scenario che vedrebbe la società delle reti Snam-Terna (gas ed elettricità) sotto Cassa depositi e prestiti.

Sull'ipotesi ieri è intervenuto anche il garante per la concorrenza Giovanni Pitruzzella: «In linea di principio ‐ ha spiegato a margine di un'audizione alla Commissione Industria del Senato ‐ l'Antitrust favorisce sempre le ipotesi di separazione della rete dal gestore, ma sulle modalità pratiche e sui tempi, che devono tenere conto della complessità del tema, la decisione spetta alle istituzioni».

Esce invece di scena la separazione societaria di Rfi da Fs, almeno per quanto riguarda il decreto. A decidere sarà l'Autorità per i trasporti. Tra i compiti della nuova Authority ‐ ha spiegato Passera ‐ ci sarà anche quello «di dirci se dobbiamo salire ad un ulteriore livello di separazione e in quel caso farà una proposta al governo». Passera ha poi escluso lo scorporo di Banco Posta da Poste Italiane, ipotesi suggerita dall'Antitrust ma finora non contemplata in alcuna bozza. Ancora controverso il tema dei carburanti. Dallo Sviluppo economico, dove il sottosegretario Claudio De Vincenti segue da vicino il dossier, assicurano che non ci sarà alcuna retromarcia in extremis né un alleggerimento.

Indiscrezioni raccontano però di possibili correttivi che finirebbero per ridimensionare l'impatto del capitolo riguardante la riorganizzazione in chiave più 'europea' della rete carburanti. Si fronteggerebbero due linee divergenti, anche all'interno dello stesso governo. Da un lato chi non vuole arretramenti, dall'altro chi sta studiando le proposte correttive: lo stop alle esclusive per rifornirsi di carburanti verrebbe limitato solo ai gestori che sono anche proprietari degli impianti, mentre la piena deregulation degli impianti automatizzati potrebbe essere limitata al di fuori dei centri urbani. E in bilico sarebbe il riscatto della proprietà degli impianti di distribuzione dietro indennizzo per gli attuali proprietari. «Il settore della distribuzione carburanti sarebbe, nella sostanza, cancellato dal decreto» tuona il Coordinamento nazionale unitario dei Gestori di Faib Confesercenti e Fegica Cisl.

Modifiche rispetto alle ipotesi iniziali sarebbero in arrivo anche sulla pianta organica delle farmacie. Le prime bozze prevedevano una farmacia ogni 3mila abitanti: il quorum potrebbe ora salire a 3.500. Non è poi escluso che alla fine esca alleggerita anche la messa a gara delle concessioni balneari. Sui taxi si interverrà aumentando il peso dei sindaci (si veda l'articolo accanto) ma potrebbe non bastare per disinnescare le reazioni dei tassisti.
Ad ogni modo il governo è intenzionato a 'blindare' le misure che si esporranno a un rischio maggiore di proteste, scioperi spontanei, blocchi. Non solo sui taxi. La linea dell'intransigenza, del resto, si legge nel decreto pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale con cui il presidente del consiglio ha delegato ai ministri i poteri in materia di tutela dei servizi pubblici essenziali in caso di sciopero.

Si delinea intanto lo sdoppiamento del pacchetto crescita. Il governo è infatti orientato a scindere le liberalizzazioni dei settori economici dal piano 'sblocca imprese' e dalle misure anti-burocrazia per i cittadini. Nel decreto sulle semplificazioni troverebbero spazio anche la «srl semplificata» che dovrà favorire i nuovi imprenditori con meno di 35 anni e l'estensione alle microimprese delle tutele previste dal Codice del consumo per i semplici cittadini. Verranno razionalizzati i controlli in azienda e debutterà il risarcimento a favore dei cittadini che subiranno un sovraccarico burocratico ingiustificato

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