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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 16:19.

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ministro dell'Ambiente Corrado Cliniministro dell'Ambiente Corrado Clini

A causa del disastro della Costa Concordia «ovviamente c'é già un danno ambientale», ha detto Corrado Clini, ministro dell'Ambiente, parlando del disastro della nave da crociera naufragata all'isola del Giglio. Nel corso di una informativa del Governo alla Camera sul naufragio della nave il ministro ha ricordato che la Concordia è adagiata su un costone di roccia dell'isola del Giglio, in prossimità di un precipizio. Vicino alla nave c'è, infatti, una scarpata che porta a una profondità variabile tra i 50 e i 90 metri. Esiste «il serio rischio che future mareggiate possano provocare l'inabissamento» della Costa Concordia. Mario Ciaccia, viceministro alle Infrastrutture, ha ricordato la vicenda e di dati tecnici. La nave trasportava 4.229 persone, equipaggio compreso: i morti sono 11 e 22 i dispersi.

Già c'è stato un danno ambientale
«Un danno ambientale é già stato provocato nei fondali di fronte all'isola del Giglio - ha spiegato Clini - certo, un danno ancora molto contenuto, si tratterà poi di vedere a fine operazioni quale sarà la situazione». Clini ha sottolineato che il prossimo Consiglio dei ministri dovrebbe dichiarare lo stato d'emergenza: «é una procedura che serve per consentire di operare con velocità semplificando i tempi previsti dalle procedure ordinarie».

Nei prossimi giorni linee guida per il traffico delle grandi aree
«Nei prossimi giorni adotteremo un decreto per fornire le linee guida nella gestione del traffico delle grandi navi nelle aree protette e ad alta vulnerabilità», ha detto Clini.

Passera: evento tragico frutto di errori umani gravissimi
Il naufragio della nave Costa Concordia - ha detto il ministro dello Sviluppo e dei Trasporti, Corrado Passera, nel corso dell'informativa alla Camera sull'incidente di venerdì sera - è «un evento tragico frutto di errori umani gravissimi e del non rispetto delle norme». L'impegno del Governo é quello di evitare il ripetersi di eventi tragici come quello che ha coinvolto la nave da crociera Costa Concordia. «Dobbiamo individuare ulteriori aree di miglioramento - ha detto Passera - per rendere ancora più difficili il ripetersi di eventi di questo genere». L'unica soddisfazione, ha aggiunto il ministro, «é l'ottima prova dimostrata da tutte le strutture dello Stato e la collaborazione stretta tra tutte le strutture di tutti i ministeri».

Nei serbatoi carburante come in una piccola petroliera
Un'eventuale fuoriuscita del carburante della Concordià non comporterebbe conseguenze per l'ecosistema «solo estetiche», ha ricordato Clini, «ma effetti determinati dalla natura chimica e fisica del combustibile». Un combustibile denso e vischioso, ad elevato tenore di zolfo. Nei serbaoti ci sono «2.280 tonnellate di combustibile e 42 metri cubi di olio lubrificante», ha detto Clini. In tutto cirrca 2.400 tonnellate. In sostanza, al Giglio c'é da recuperare «un mezzo assimilabile a una piccola petroliera».

Almeno due settimane per svuotare i serbatoi della nave
Il ministro ha sottolineato che le operazioni per il concreto recupero del carburante della Costa Concordia (2.400 tonnellate) oltre quelle propedeutiche, potranno partire «non appena saranno completate le operazioni per verificare se esistono ancora possibilità di salvare delle vite umane all'interno della nave. Finché non sono concluse il recupero del carburante non può cominciare». Poi «dovremo aggredire progressivamente i molti serbatoi della nave in maniera da aspirarne il contenuto progressivamente con molta prudenza per evitare la dispersione in mare, e con una tecnica che prevede il riscaldamento del carburante, perché altrimenti é troppo denso e non può essere aspirato».

La compagnia ha presentato un piano di svuotamento dei serbatoi
La compagnia Costa ha presentato ieri il piano di svuotamento dei serbatoi. «Si tratta di un piano complesso - ha spiegato Clini - su oltre 15 serbatoi». Attualmente la compagnia «sta lavorando per iniziare le operazioni con il supporto di una compagnia internazionale», la Smit Salvage di Rotterdam. «Ci sono già 5 milioni per i primi passi», ha sottolineato il ministro dell'Ambiente.

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