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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 09:01.

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Schettino ai domiciliari, si difende: «non ho abbandonato la nave»Schettino ai domiciliari, si difende: «non ho abbandonato la nave»

È viva una delle passeggere della Costa Concordia che risultava dispersa. Si tratta della tedesca Gertrud Goergens, che si trova in Germania, dove si è presentata alle forze di polizia locali. Lo comunica l'unità di crisi presieduta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi. Il bilancio dei dispersi scende, dunque, a 21 mentre è identificata un'altra vittima, l'ungherese Sandor Feher, membro dell'equipaggio. Intanto sono di nuovo sospese tutte le operazioni di ricerca e soccorso attorno alla Concordia: la nave, naufragata davanti all'Isola del Giglio, si è nuovamente mossa e dunque non ci sono le condizioni di sicurezza per operare. Durante la notte hanno invece lavorato nella parte emersa i saf dei Vigili del Fuoco.

Schettino ai domiciliari
Tre ore per difendersi nell'interrogatorio di garanzia; altre cinque per aspettare la decisione del gip. Poi la scarcerazione, l'annullamento del fermo dei pm e la nuova misura cautelare agli arresti domiciliari: da ieri sera Francesco Schettino, il comandante della nave Costa Concordia sfracellata contro l'isola del Giglio, dopo la decisione del gip ha lasciato il carcere di Grosseto e si è recato a casa sua, in Campania, accompagnato dai parenti. In udienza ha risposto a tutte le domande del giudice Valeria Montesarchio e dei pm, ben quattro, presenti in aula: il procuratore Francesco Verusio, i sostituti Pizza, Leopizzi e Navarro.

«Stiamo valutando se chiedere al Riesame una valutazione diversa di questi fatti» ha detto il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, commentando la decisione degli arresti domiciliari disposta ieri dal gip. Al momento «non ci sono altri indagati», ha aggiunto. Il gip, nell'ordinanza, sostiene che non ci sarebbe pericolo di fuga, ma rischio di inquinamento delle prove. E ancora: «Quella del comandante Francesco Schettino è stata una «manovra sconsiderata» «nell'eccessivo avvicinamento all'isola». Non solo: il comandante ha «sottovalutato» il danno alla nave, ritardando poi l'allarme.

«Ero io al comando» della nave quando ha impattato gli scogli, e «sempre io ho manovrato in emergenza salvando centinaia, migliaia di persone», ha detto difendendosi dalle accuse, mentre nel corridoio fuori dall'aula dei gip la moglie Fabiola, il fratello Salvatore e un cugino aspettavano la fine dell'udienza.

Schettino ha detto ai magistrati di «non aver abbandonato la nave», precisando di esser stato impossibilitato a risalire a bordo a causa della forte inclinazione. «La nave dopo l'urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra». Ha anche dato spiegazioni sulla scelta della rotta, che ha fatto impattare al Concordia lo scoglio de Le Scole, davanti al Giglio: «L'abbiamo trovato davanti sul percorso di navigazione». Avrebbe chiarito perché dalla nave l'allarme è stato dato circa un'ora dopo l'allarme di falla, quando la Costa Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi.

Ad ogni accusa evidenziata dai pm - i reati contestati sono omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave - Schettino ha risposto e si è difeso. Il suo difensore Bruno Leporatti ha commentato che la decisione del gip potrebbe attenere a «un problema di non ritenute esigenze cautelari, che possono essere garantite con una misura meno afflittiva di quella carceraria, la quale in questo paese, è extrema ratio».

Schettino sarà sottoposto ad esami tossicologici; i prelievi di capelli e parti di unghie sono stati già fatti. Mentre la moglie Fabiola ha diffuso un comunicato in cui scrive: «Sentiamo il dovere di respingere con forza qualsiasi tentativo di delegittimazione della sua figura, invitando a comprendere la sua tragedia ed il suo dramma umano. Molti dei particolari pubblicati, relativi al comportamento del comandante Schettino, sono da verificare».

Il danno ambientale

ll ministro dell'ambiente, Corrado Clini, ha detto che c'è già danno ambientale. Nei serbatoi del relitto ci sono oltre 2300 tonnellate di carburante. «La Costa Crociere dovrá presentare entro 48 ore un piano di svuotamento dei serbatoi, che sará analizzato per verificarne le condizioni di sicurezza, ammesso che la nave rimanga in posizione - aveva detto ieri sera il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini -. Se la nave dovesse affondare avremmo bisogno di tutt'altre operazioni perchè potrebbe anche spezzarsi. Se questo dovesse accadere è difficile fare una previsione ed è l'incubo che abbiamo da tre notti». L'altro grande timore, infatti, è che la Concordia si sposti e precipiti dal gradino di 37 metri su cui è appoggiata, inabissandosi a 70 metri.

Riconoscimento al valor civile per i vigili del fuoco
«Intendiamo proporre al presidente della Repubblica che si dia un riconoscimento al valor civile ai vigili del fuoco perché sono stati straordinari, hanno lavorato con tanta passione, sono una risorsa importante per il Paese e noi siamo orgogliosi di persone così capaci». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri alla tv dal programma Porta a porta, elogiando i vigili del fuoco per i soccorsi prestati alla nave Costa Concordia.

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