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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2012 alle ore 17:41.

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Sarà varato domani dal Consiglio dei ministri il provvedimento per la dichiarazione dello stato di emergenza, dopo il naufragio della Costa Concordia. Ad annunciarlo il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, al Senato. In attesa di questo provvedimento é stata già adottata dalla capitaneria di porto, in base alla legge, la delibera per la dichiarazione dello stato d'emergenza locale che é già attivo, e che sta già mettendo «in moto le procedure di emergenza per prevenire gli eventuali danni alla costa, che potessero derivare dalla dispersione del carburante». La procedura di emergenza locale, quindi, «é già partita», conclude il ministro.

In arrivo norme sulle rotte per prevenire danni ambientali
Il ministro ha poi preannunciato che il Governo, per prevenire danni ambientali dovuti alle rotte navali, é al lavoro su un «provvedimento che definirà le linee guida per le Capitanerie di Porto in caso di navigazioni in zone ambientalmente sensibili», tra cui l'arcipelago toscano e la laguna di Venezia. Limitare il passaggio delle navi nelle zone a rischio ambientale, dunque, o comunque troppo vicini alla costa.

A breve misure sul doppio scafo
«In considerazione della rilevante quantità di oli e combustibili stivati nei serbatoi delle navi da crociera», il governo potrebbe adottare a breve «misure precauzionali» per la costruzione di «tutte le navi il cui tonnellaggio richieda uno stoccaggio di combustibile a bordo oltre un certo limite», ha annunciato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, riferendo in Senato sull'incidente alla Costa Concordia e facendo riferimento alle normative internazionali «che applicano la sicurezza del doppio scafo alle navi che trasportano prodotti petroliferi». Stiamo valutando, ha detto il ministro, la «possibilità di predisporre una norma applicabile in Italia». In questo senso, ha detto Clini, ricordando che «la serie storica degli incidenti più gravi negli ultimi 10 anni dal punto di vista ambientale fanno riferimento a navi passeggeri e a navi container, con effetti pericolosi per l'ambiente determinati dalla dispersione in mare del combustibile. Una decisione in questo senso in Italia avrebbe anche un riscontro positivo in altri Paesi».

Rischio scivolamento della nave spiaggiata
«La nave - ha ricordato Clini - è in equilibrio precario ed è esposta al rischio di scivolamento, che è molto alto e molto condizionato dalla modificazione delle condizioni climatiche». Il ministro ha ribadito di aver chiesto alla compagnia e alla capitaneria di predisporre tutte le iniziative possibili, »anche se questa è un'operazione tecnicamente complessa», ha detto ancora. Nel caso «sciagurato» in cui la nave dovesse muoversi e scivolare, «quello che ci possiamo augurare è che non si spezzi e non si aprano i serbatoi». Altrimenti «bisognerà predisporre un altro piano di recupero del carburante». La nave attualmente si trova appoggiata su un costone di roccia, molto vicino a un precipizio che la farebbe inabissare a circa 80 metri di profondità.

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