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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2012 alle ore 15:39.

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L'unico risultato certo per ora è che la categoria si è spaccata alla vigilia del Consiglio dei ministri convocato per venerdì che dovrà decidere come procedere. Per il resto la protesta dei tassisti continua nonostante le aperture che hanno contrassegnato l'ennesimo round del tavolo tra il Governo e i rappresentanti delle auto bianche: l'esecutivo ha infatti promesso di esaminare nel corso del Cdm le contro-proposte elaborate dai tassisti («alcune delle quali indubbiamente ragionevoli», ammette l'esecutivo) e approvate ieri dalla categoria. Alla soddisfazione dei sindacati, al termine del confronto con il Governo, ha fatto però da contraltare la rabbia dei 400 tassisti riuniti in assemblea al Circo Massimo. La base ha infatti contestato i rappresentanti sindacali: «Vergogna, non torniamo al lavoro», «Venduti», sono solo alcuni degli slogan con cui è stata accolta la delegazione mandata a trattare a Palazzo Chigi.

Tassisti spaccati e la protesta continua
Insomma, per ora la categoria resta in attesa delle decisioni dell'esecutivo, ma si spacca profondamente al suo interno. Con pesanti ripercussioni sui cittadini che, già nei giorni scorsi, hanno dovuto fare i conti con blocchi e posteggi vuoti in tutte le città, da Roma a Catania. Uno scenario che rischia di ripetersi anche perché, alla richiesta delle sigle sindacali di riprendere il servizio, i tassisti riuniti al Circo Massimo hanno risposto picche e domani promettono di ritrovarsi allo stesso posto sebbene «non ci sono i permessi per farlo», come ha comunicato il sindacalista Davide Bologna, parlando all'assemblea. Nel corso del confronto tra sindacati e tassisti, subito dopo il tavolo con il Governo, non sono poi mancati momenti di tensione: urla e spintoni hanno infatti raggiunto alcuni sindacalisti costringendoli a scendere dal palco.

Bittarelli: tornate al lavoro o Governo non ci ascolterà
«Abbiamo illustrato le nostre richieste al segretario generale della presidenza del consiglio, Manlio Strano, il quale si è dichiarato disponibile e le porterà al Consiglio dei ministri venerdì alle 10», ha dichiarato il presidente UriTaxi, Loreno Bittarelli, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. Tuttavia, ha detto Bittarelli, «non c'è ancora nulla di cui essere soddisfatti. Lo siamo per il fatto che il Governo ci ha già incontrato due volte consecutive in due giorni, e siamo soddisfatti perché c'è stato un rappresentante del governo che sottoporrà al cdm di domani in maniera positiva le nostre contro-proposte. Ma potremmo dire di essere soddisfatti solo domani in parte, e poi definitivamente, al termine dell'iter parlamentare del decreto». Quanto alla protesta dei tassisti contro i sindacati, Bittarelli ha rinnovato l'invito a riprendere il lavoro. «È questo il
mio consiglio. In caso contrario non saremo ascoltati dal Governo e ci
beccheremo le denunce da tutti quanti».

Ancora disagi nelle città tra blocchi non rimossi e presidi
I tassisti rischiano infatti la precettazione anche se in alcune città, leggi Napoli, sono stati raggiunti alcuni accordi con la prefettura per riprendere il servizio notturno. A Genova, invece, il blocco è stato rimosso ma estano i presidi. A Milano l'agitazione prosegue e il servizio è disponibile solo per disabili, anziani e per chi deve recarsi in ospedale. A Palermo mobilitazione ancora in campo: il servizio sarà ripristinato solo dopo che si conosceranno le decisioni del Cdm di venerdì. A Roma ancora disagi e pochissimi taxi in circolazione: il blocco prosegue anche nella capitale.

Ecco i nodi della trattativa
Ed ecco i nodi sul tavolo della trattativa: i tassisti hanno detto al Governo di essere contrari alla doppia licenza ma favorevoli alla flessibilità dei turni (le auto bianche propongono la «doppia guida» con la stessa licenza senza imporre l'acquisto di un'altra autovettura). No anche al trasferimento di poteri all'Authority dei trasporti: la concessione di nuove licenze deve restare una facoltà dei sindaci (e non un obbligo), d'intesa con sindacati, mentre l'Autorità può avere solo un ruolo consultivo. Sulla territorialità - ossia sulla possibilità per un tassista di lavorare anche al di fuori dall'area della licenza - poi, non devono esserci cambiamenti, con possibilità di deroghe soltanto in caso di accordi tra Comuni.

I benzinai proclamano dieci giorni di sciopero
Insieme ai tassisti, protestano anche i benzinai pronti alla mobilitazione: dieci giorni di sciopero sono stati infatti proclamati dalla Fegica-Cisl e dalla Faib su strade a autostrade contro la nuova bozza del decreto sulle liberalizzazioni. Le date e le modalità saranno rese note se le ipotesi di liberalizzazione della rete carburanti dovessero essere confermate con il decreto che il Governo si appresta a varare domani. Secondo i gestori degli impianti con la nuova bozza il governo «fa retromarcia rispetto alla lobby dei petrolieri, i cui privilegi non vengono neanche scalfiti».

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