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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2012 alle ore 14:48.

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Due giorni di astensione dalle udienze, il 23 e il 24 febbraio per rispondere agli attacchi del Governo, con la replica di una settimana a ridosso del Congresso straordinario indetto per il 9 e 10 marzo a Roma o a Napoli.

L'Organismo unitario dell'avvocatura chiama a raccolta i suoi stati generali e mette a punto un documento con il quale si impegna a ingaggiare un duro braccio di ferro con l'esecutivo, accusato di aver assestato, a partire dalla manovre estive fino a oggi, dei colpi mortali alla categoria.


Scontenti delle modifiche - Le modifiche messe a punto dal Consiglio dei ministri di oggi lasciano inalterata l'insoddisfazione degli avvocati. Non basta, infatti, lo "sconto" fatto sui mesi di tirocinio da fare all'interno dell'Università, che passano da 18 a sei né, tantomeno la possibilità per lo Stato di stabilire i parametri della liquidazione del giudice, per supplire all'abolizione delle tariffe forensi. Restano quindi in piedi le quattordici mosse previste, dalla carta. Lo sciopero è solo uno di questi.

"All'escalation del Governo, che ha già fatto sei decreti contro di noi – afferma il presidente dell'Oua Maurizio de Tilla – risponderemo con un'escalation della protesta. L'intervento dello stato nella liquidazione del giudice non è prevista neppure in Russia. Questo ci rende ancora più arrabbiati". Pollice verso alle modifiche anche dai penalisti. "L'amputazione dei mesi di praticantato messa a punto in giornata – afferma il presidente dell'Ucpi Valerio Spigarelli – è la prova dell'improvvisazione con cui si procede nell'affrontare una materia che deve tornare in sede legislativa con l'approvazione della riforma forense. Domani a Venezia decideremo le nostre forme di protesta, sciopero compreso"

Gli avvocati diserteranno le aule giudiziarie il 23 e il 24 febbraio, mentre nelle stesse giornate occuperanno, simbolicamente gli uffici giudiziari. Non mancano le manifestazioni di piazza, indette per domani a Milano e il 23 gennaio a Napoli. Ancora una manifestazione, questa volta oltre confine, ci sarà a Strasburgo in coincidenza con l'approvazione della direttiva professioni.

L'udienza dal Papa - In mezzo al clamore della protesta ci sarà anche un'occasione di "raccoglimento", il 22 febbraio quando una delegazione di 200 avvocati, compresi i presidenti di Oua e Cnf saranno ricevuti dal Papa, aspettandosi, come confida il presidente del Cnf Guido Alpa, almeno una parola di conforto dal Pontefice. Al presidente del consiglio Mario Monti e ai presidenti di Camera e Senato gli avvocati si dicono pronti a inviare una valanga di fax di protesta. Una retromarcia parziale c'è stata invece in merito all'idea di disertare le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario.

Le inaugurazioni dell'anno giudiziario - Nei distretti di Corte d'Appello gli avvocati saranno presenti solo il tempo strettamente necessario a leggere un documento, lo stesso che sarà letto dal presidente Guido Alpa nel corso della cerimonia in Cassazione. "La battaglia sarà dura ma inevitabile – spiega il presidente del Cnf – perché è scandalosa la previsione del tirocinio all'interno dell'Università. Più complesso il discorso sulle tariffe. L'abolizione è una compressione della libertà contrattuale. Noi le abbiamo comunque aggiornate e le proporremo nel contratto, come avviene in campo internazionale, come clausole negoziali non soggette al controllo di abusività. Se l'Antitrust aprirà una procedura, ci difenderemo".

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