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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2012 alle ore 11:03.

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(Ansa)(Ansa)

Il cadavere di una donna è stato trovato alle 13,30 nella zona di poppa della Costa Concordia. Lo riferisce l'Ansa.

Il corpo della donna è stato ritrovato all'interno della Costa Concordia, nel
quinto ponte, dove sono entrati i palombari della Marina militare. Sono dunque adesso 12 le vittime recuperate dalla nave (non tutte identificate) e rimangono 20 i dispersi a una settimana dalla tragedia che ha portato l'enorme nave della Costa Crociere con oltre 4.000 persone a bordo a arenarsi all'Isola del Giglio.

Il ritrovamento è avvenuto durante le attività di ricerca, in corso, dei dispersi della Costa Concordia. Questa mattina i palombari del Gos della Marina Militare hanno concluso l'operazione di apertura varchi sul ponte 5 del relitto di Costa Concordia. Dopo le due esplosioni, e operata una prima ricognizione, i varchi sono adesso pronti per consentire la perlustrazione dei locali dove, secondo alcune testimonianze, si trovavano molti dei passeggeri della Concordia al momento dell'evacuazione.

I palombari della Marina Militare hanno fatto esplodere due microcariche aprendo altrettanti varchi all'altezza del ponte 5. Le ricerche sono dunque riprese anche nella parte immersa della nave, dopo che il movimento registrato ieri é notevolmente rallentato: ora lo scafo si muove di 0,04 millimetri all'ora.

«Le ricerche dei dispersi nel naufragio della Costa Concordia continueranno». Lo ha detto il commissario delegato all'emergenza, Franco Gabrielli durante la conferenza stampa al termine dell'insediamento delle due commissioni che lavoreranno a fianco del dipartimento della Protezione civile.

Via all'operazione per svuotare i serbatoi. È in corso la posa di panne intorno al relitto della Costa Concordia, la prima fase dell'operazione per lo svuotamento dei serbatoi ancora pieni di 2.400 tonnellate di carburante. Si tratta di cerchi di contenimento e assorbimento, posti come misura precauzionale nel caso in cui fuoriuscisse del carburante.

Poi dovrà arrivare una nave cisterna che si affiancherà al puntone per contenere il carburante estratto, pompato attraverso tubi che saranno collegati alle 23 casse di combustibile. Alcune, quelle vicine allo scafo, saranno facilmente raggiungibili mentre altre, quelle collocate vicino alla sala macchina, saranno di difficile accesso. Il pompaggio durerà circa 3 settimane.

E' già sul posto anche un macchinario (Oilsep CC Ecology) che sarà montato sulla nave Orione in caso di sversamento in mare di carburante: si tratta di una apparecchiatura che aspira fluidi separando il combustibile dall'acqua con una portata di 100 mila litri al giorno. Parallelamente si stanno studiando varie ipotesi di ancoraggio della nave per tenere lo scafo in sicurezza. Le operazioni di svuotamento dei serbatoi, comunque, non potranno essere condotte in contemporanea con le ricerche all'interno dello scafo.

Recuperato l'hard disk.È stato recuperato, secondo quanto si apprende, l'hard disk di bordo che contiene le immagini registrate dalle telecamere della Costa Concordia. Il supporto contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, tra cui la plancia di comando.

Dieci telefonate accusano la Costa.Intanto emergono nuovi particolari sul fronte giudiziario. Dall'analisi di dieci telefonate tra la Costa Crociere e il comandante Francesco Schettino, emerge che la compagna sapeva della gravità della situazione: «Sono passato sotto il Giglio, ho fatto un guaio, mandate elicotteri», ha detto in una delle comunicazione il comandante ai vertici della Costa.

Proseguono le indagini. Gli inquirenti stanno verificando se fosse attivo effettivamente l'Ais della Capitaneria di Porto di Livorno, ovvero il sistema di rilevamento satellitare, la sera del naufragio all'isola del Giglio. Sul brogliaccio del «cronologico degli eventi accaduti il 13 e 14 gennaio 2012», il capo turno alle 22 scrive: «Tutto regolare». E alle 22.06 scrive di essere stato contattato dai carabinieri di Prato, perchè la figlia di una passeggera riferisce che la mamma le ha riferito di problemi a bordo della Costa Concordia. Ma «al momento non abbiamo segnalazioni di nave in difficoltà», scrive sul brogliaccio sempre alle 22.06 il capo turno della Capitaneria di Porto di Livorno.

Questi dati verranno ora confrontati con le affermazioni del capitano di vascello Nerio Busdraghi, del Comando generale delle Capitanerie di Porto, che ieri pomeriggio ha incontrato i pm della Procura di Grosseto: «L'operatore della Capitaneria di Porto di Livorno - ha detto Busdraghi - quella sera ha notato qualcosa di anomalo nella rotta della nave e lo ha prontamente segnalato». Gli inquirenti vogliono capire come mai alle 22 del 13 gennaio veniva segnalato «tutto regolare», mentre alle 21.40 c'era stato l'impatto.

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