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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2012 alle ore 17:06.
La sfida a tutto campo lanciata dal Governo contro le frodi sui risarcimenti per i sinistri stradali che pesano sui bilanci delle compagnie assicurative e contribuiscono a rendere le tariffe italiane fra le più care d'Europa si articola su quattro punti cardine.
Le norme contenute nel Decreto liberalizzazioni funzionano come disincentivo per l'assicurato a ricevere risarcimenti «per equivalente», ossia in denaro, che varranno il 30% in meno rispetto a quelli ottenuti in via diretta, cioè attraverso riparazioni compiute nelle officine convenzionate con le assicurazioni.
È chiaro l'intento del Governo di limitare le truffe anche nella norma che prevede sconti sulle tariffe per chi acconsente a effettuare una perizia del veicolo prima di stipulare l'assicurazione o a installare su di esso la «scatola nera». Una novità introdotta nell'ultima stesura del testo riguarda la «dematerializzazione» dei contrassegni relativi ai contratti di assicurazione auto: la sostituzione con sistemi elettronici favorirà i controlli e porrà un freno al dilagante fenomeno della contraffazione.
Qualche dubbio in più sussiste sull'efficacia dell'obbligo per gli agenti di sottoporre ai clienti i preventivi di almeno tre diverse compagnie che non appartengano ai medesimi gruppi. Gli agenti, in fondo, restano monomandatari e rimane il legittimo dubbio che possano facilmente proporre alternative più costose in modo da dirottare comunque la scelta verso la società che rappresentano.
(Ma. Ce.)
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