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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2012 alle ore 21:02.

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Emendamento Fava: è polemica sulla legge anti-pirateria italiana (Fotogramma)Emendamento Fava: è polemica sulla legge anti-pirateria italiana (Fotogramma)

È polemica per un emendamento presentato da un deputato della Lega Nord, Giovanni Fava, che modifica l'articolo 16 del decreto legislativo sul commercio elettronico del 2003, all'interno del disegno di legge comunitaria 2011 (A.C. 4623) in esame alla Camera. La modifica prevista abiliterebbe "qualunque soggetto interessato" a presentare in via diretta una richiesta per la rimozione di contenuti illegali, inclusi materiali protetti da copyright, ad esempio un film o una canzone condivisa in modo illecito sul web. Allargando il perimetro oltre le "autorità competenti" come la magistratura giudiziaria e amministrativa. E aprendo una via di comunicazione immediata con i fornitori di accesso a internet che gestiscono i collegamenti online degli utenti.

Venerdi scorso la Commissione affari comunitari alla Camera ha espresso parere favorevole. In poco tempo nei blog e social network italiani è partito l'accostamento con la proposta di legge Sopa il cui esame dal Parlamento degli Stati Uniti è previsto per il mese prossimo: prevede che i titolari dei diritti d'autore possano chiedere in modo diretto l'eliminazione dai siti web di materiali protetti da copyright. Anzi, fa un ulteriore passo in avanti: consente agli internet service provider procedure autonome di cancellazione dei contenuti.

L'edizione in lingua inglese di Wikipedia ha deciso di manifestare il suo dissenso attraverso l'oscuramento per 24 ore delle sue pagine e ha trascinato con sé una lunga lista di sostenitori, come Google, Yahoo e altri. La discussione è aperta anche sull'altra sponda dell'Atlantico. Di recente Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, ha sottolineato in un messaggio su Twitter che non esiste a Bruxelles una versione locale del Sopa, la bozza dibattuta negli Stati Uniti. E ha evidenziato inoltre che la legislazione su internet deve essere "efficace", "proporzionata" e "preservare i benefìci di una rete aperta".

L'ultima ampia protesta in Italia risale allo scorso ottobre. L'edizione italiana di Wikipedia decide la serrata per la proposta di modifica al comma 29 del disegno di legge sulle intercettazioni: prevedeva l'obbligo per i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su contenuti ritenuti lesivi. L'enciclopedia online aveva deciso di oscurare le sue pagine: a gestire le attività di Wikipedia è un gruppo di volontari e non sarebbe stato in grado di monitorare le pubblicazioni degli utenti.

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