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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2012 alle ore 18:24.

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Merkel a Davos chiede più Europa e indica le priorità: posti di lavoro e crescitaMerkel a Davos chiede più Europa e indica le priorità: posti di lavoro e crescita

Le misure di austerità dei Paesi europei devono essere accompagnate da riforme strutturali per sostenere competitività e creare nuovi posti di lavoro. Il cancelliere tedesco Angela Merkel nel suo intervento al forum di Davos, in Svizzera, appuntamento annuale per la comunità politica e finanziaria internazionale, sembra andare oltre il fiscal compact, l'unità fiscale che sembra l'unico dogma in cui crede la cancelliera tedesca. «Noi siamo pronti a essere più europei, non solo sulla disciplina di bilancio, ma anche per una crescita sostenibile per l'Ue e per il mondo» diceo Merkel nel suo intervento in apertura del World economic forum a Davos. «Noi apparteniamo gli uni agli altri, è questo che il mondo al di fuori si aspetta dall'Europa».

«Oggi i problemi sono quelli del debito sovrano e della competitività, problemi difficili da combattere. C'è un chiaro deficit di strutture politiche rispetto all'unione monetaria: siamo decisi a risolvere le debolezze strutturali e dobbiamo fare qualcosa perché stiamo vivendo un'erosione di fiducia da parte del mondo». Merkel è chiara: «Vogliamo più Europa? Sì, e siamo pronti a farlo in tre aree: disciplina di bilancio che va di pari passo con la crescita sostenibile, la competitività e l'occupazione. Nessuno crederà all'Europa se in Europa non c'è lavoro. e in terzo punto serve solidarietà. il mondo ci sta aspettando anche se a volte non vede che in irlanda, portogallo, grecia e spagna é stato fatto molto. negli ultimi anni ci siamo resi conto che i cambiamenti devono essere fatti e sono essenziali le riforme strutturali. Quelle che abbiamo fatto in Germania - ha ricordato la cancelliera - ha portato a grandi miglioramenti. Ma ci vuole tempo e non dobbiamo perdere né l'obiettivo né la pazienza. a fine mese avremo un consiglio europeo straordinario e uno in primavera e nei due casi l'occupazione sarà nell'agenda. e' vero, come è stato fatto notare che in europa abbiamo 23 milioni di imprese ma non abbiamo abbastanza mobilità all'interno del mercato del lavoro. dobbiamo allora guardare alle migliori pratiche all'interno dei singoli mercati».

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