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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 22:38.

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Dopo Cortina e Roma, tocca a Milano. Ispettori dell'Agenzia delle entrate insieme ai vigili urbani hanno avviato, a partire dalle 21 di sabato sera, una serie di controlli in un centinaio di locali della "movida" di Milano.

L'operazione a sorpresa ha interessato gran parte dei locali del centro città, da Brera a corso Como ai Navigli e Porta Ticinese. In bar, birrerie, ristoranti sono stati effettuate verifiche su scontrini e ricevute fiscali. Sono coinvolti circa 200 accertatori e circa cento vigili urbani.

Gli ispettori hanno anche fermato auto di grossa cilindrata e raccolto dati e informazioni che verranno incrociati per ulteriori controlli fiscali. I vigili urbani si sono invece presentati alle casse di bar e ristoranti con le schede e i documenti relativi alle denunce fiscali dei locali sotto esame.

L'operazione si concluderà quando i dati raccolti saranno incrociati con lo storico della contabilità degli esercizi, per rilevare eventuali anomalie. L'intervento era stato pianificato dall'Agenzia delle Entrate negli scorsi giorni. Oltre all'eventuale evasione si vogliono verificare anche il rispetto delle norme antincendio e dei contratti di lavoro per il personale.

Con i blitz antievasione di Cortina e di Roma, tra San Silvestro e le prime settimane del 2012, la Guardia di Finanza ha scovato anche diversi evasori totali, persone cioé con attività del tutto sconosciute al Fisco. Nella capitale ampezzana, in particolare, un idraulico, due artigiani del settore edile e un agente di commercio conducevano un tenore di vita elevato senza aver mai presentato una sola dichiarazione dei redditi.

Lo stesso direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, intervenendo mercoledì scorso durante Telefisco, aveva segnalato il «significativo consenso» delle operazioni antievasione.
Le entrate da lotta all'evasione, ha ribadito Befera, «sono significativamente più alte degli anni scorsi. Continuiamo sul trend di crescita di recupero degli importi evasi. Il tax gap comincia a dare segnali di riduzione e forse sta cambiando finalmente l'opinione pubblica sull'evasione. Il consenso che abbiamo avuto su operazioni che tutto sommato facciamo tranquillamente sia noi che la Guardia di finanza è significativo».

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