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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2012 alle ore 14:57.

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È qui, nel cuore della bestia, che si prepara la strategia elettorale stato per stato. Messina ha identificato cinque percorsi possibili per arrivare ai 270 voti elettorali necessari per vincere la presidenza. Il primo passa per la Florida. Con i 29 voti elettorali della Florida (vinta nel 2008), la presidenza è assicurata. I repubblicani lo sanno, per questo hanno scelto Tampa per la loro convenzione. Poi c'è il "Nuovo Sud", delicatissimo. La Virginia e la North Carolina sono andati a Obama nel 2008: la prima volta in decenni che un democratico ha vinto in quegli stati. Ma nel 2010 il vento è cambiato. I repubblicani hanno fatto progressi enormi. Per questo Messina ha chiesto e ottenuto di tenere la convenzione democratica a Charlotte, in North Carolina: «Dobbiamo farcela» dice. A Ovest i "battleground states" sono il Colorado e il Nevada. Difficili ma possibili. Nel Midwest, il punto chiave è l'Ohio. Nei tre anni di presidenza Obama si è recato in Ohio decine di volte. Ha vinto l'Ohio nel 2008. Ma oggi lo stato è più a destra. Infine, in play, l'Arizona, dove si cercherà di mobilitare il voto.

«Abbiamo gente dappertutto, volontari, professionisti, che hanno passato quattro cinque anni con noi», dice Messina. «Non abbiamo mai smantellato la struttura di volontari. È un patrimonio enorme. Né Gingrich né Romney ce l'hanno». Messina ora parla delle braccia e le gambe della bestia, devono muoversi in sincronia perfetta. Per questo, come succede nelle grandi aziende, c'è un vero e proprio Coo, Anne Marie Habershaw, è lei che coordina la parte amministrativa, la gestione dei fondi, i trasferimenti sul campo dove secondo le stime ci sono altre 300 persone stipendiate e alcune migliaia di volontari attivi. Per la gestione del "patrimonio" di cui parla Messina la struttura è divisa in un gruppo nazionale di supervisione generale e in cinque grandi gruppi regionali ciascuno con un certo numero di stati all'interno. In ogni stato ci sono i capi della campagna locale, a cui rispondono i "regional field directors" che possono essere alla guida di una contea.

Le tre anime della bestia - il cervello, il cuore, le braccia - operano secondo un sistema a matrice. Hanno sistemi di coordinamento paralleli: la settimana scorsa ad esempio, per il discorso sullo stato dell'Unione, la macchina da guerra di Obama ha scaldato i motori. Se concedersi il lusso di una campagna nazionale quando gli altri si sbranano fra di loro è importante, è anche importante non perdere il filo della tensione. Così la bestia ha organizzato 2.700 "watch party" in tutta l'America. Uno sforzo che ha richiesto l'intervento simultaneo del cervello digitale, delle braccia locali e del messaggio politico in arrivo dal cuore:restituiamo l'America alla classe media.

Messina coordina personalmente il rapporto con i principali fund raiser. Il primo livello di donatori impone una raccolta minima di 350mila dollari. Sono alcune centinaia in tutti gli Stati Uniti. La bestia opera ai vertici in una sorta di triumvirato: se il capo formale è Messina, sia David Plouffe, alla Casa Bianca, sia David Axelrod, cioè gli artefici della vittoria del 2008 hanno un ruolo attivo di consiglieri. Infine prima o poi rispunterà anche Emanuel. Ci sono poi a disposizione sei squadre di consulenza esterna, per i sondaggi, per la pubblicità televisiva, per la prenotazione degli spazi. Il ritmo è frenetico, al sesto piano, per allentare la tensione della War Room ci sono un tavolo da ping pong e altri giochetti di vario genere incluso un tiro a segno. Ci sono manifesti colorati, simboli dei vari stati o delle università da dove arrivano i giovani. L'atmosfera è gaia, energica, ma seria. «Dobbiamo anche studiare», chiude Messina. «Ora ce lo possiamo permettere. Leggo molti libri sulle campagne passate, Reagan, Bush, Clinton. È un momento importante: è bello per la testa. In questo periodo, nel 2008, eravamo ancora in trincea».

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