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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2012 alle ore 08:11.

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DAVOS. Dal nostro inviato
Atene non ci sta al commissariamento europeo dei conti ellenici. L'ipotesi di ridurre la sovranità sulla politica fiscale ha sollevato le vibrate proteste del Governo.
Il budget greco è di «esclusiva» responsabilità della Grecia, ribatte in serata con un comunicato l'Esecutivo di Lucas Papademos confermando la dura presa di posizione della Grecia, che esclude ogni possibilità, ventilata dalla Germania, di cedere la sua sovranità in tema di politiche di bilancio all'Unione europea o a un suo commissario con diritto di veto.
«Quello che io dico oggi sulla Grecia è: per favore bisogna chiudere il pacchetto», ha detto Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse a Davos, in risposta alle ipotesi di commissariamento della Grecia. «Anche se non abbiamo il migliore degli accordi possibili questo non è così importante. Abbiamo sul tavolo un pacchetto ragionevole i cui effetti, se basta o meno, potranno essere verificati solo fra cinque o dieci anni - ha proseguito il segretario dell'Ocse -. È molto più importante sapere se le misure di politica economica della Grecia saranno sufficienti». «Questo è un elemento molto più rilevante che concentrarsi su un ottavo o un quarto di punto di interesse sullo swap sul debito greco – ha concluso Gurria -. Anche perché non bisogna sottovalutare l'effetto favorevole, sul clima politico ed economico, della chiusura della trattativa, di poter infine ottenere almeno un successo. Ci sono sul tappeto le questioni della Grecia, della capitalizzazione delle banche, del firewall, della consolidamento fiscale: ma almeno un elemento, quello della Grecia che ha provocato tutto il contagio, alla fine deve essere chiuso».
Intanto da Atene arrivano notizie cautamente positive che i creditori privati e il Governo greco sono «vicini» a un accordo sullo swap da 100 miliardi di euro e si aspettano di «concludere i colloqui la prossima settimana». È quanto si legge in una nota dell'Institute for international Finance al termine del nuovo incontro che si è tenuto ieri tra la delegazione Iif guidata da Charles Dallara e da Jean Lemierre di Bnp Paribas, con l'esecutivo greco sulla ristrutturazione del debito.
Il primo ministro Papademos, il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos hanno avuto un colloquio di un'ora e mezzo con i vertici dell'Iif, che conduce i negoziati con la Grecia per conto delle banche e dei fondi di investimento. L'incontro di ieri segue i colloqui di venerdì sera quando secondo una fonte del ministero delle finanze greco «erano stati fatti importanti progressi su questioni tecniche e legali».
Secondo indiscrezioni raccolte da alcuni banchieri coinvolti nella trattativa, la difficile trattativa verte sul valore della cedola. Berlino aveva proposto un tasso sul coupon del 3% mentre le banche chiedevano il 5% per i bond ventennali e trentennali che saranno emessi da Atene. La svalutazione complessiva sarebbe pari al 65-70% a fronte di una perdita nominale del 50% del valore del bond.

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