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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2012 alle ore 17:04.

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Oscar Luigi ScalfaroOscar Luigi Scalfaro

«È il carro del vincitore quello che attira, le ideologie non contano. Ho visto anche persone di statura scrivere pagine infelici della propria biografia. Ma il politico serio deve saper dire dei no, dispiacere ai propri elettori e accettare l'idea di non essere rieletto».Temperamento focoso e poco incline al compromesso, Oscar Luigi Scalfaro si attenne nella sua vita a questa regola. Nato a Novara il 9 settembre 1918, la sua attività politica è cominciata prestissimo: il primo incarico come presidente diocesano a Novara, prima della Gioventù maschile e poi dell'Azione cattolica; durante il periodo della lotta clandestina si è adoperato attivamente per aiutare gli antifascisti.

L'esordio alla Camera nel 1946
Eletto deputato alla Costituente nel 1946, è sempre stato confermato nel mandato dagli elettori nella circoscrizione di Torino-Novara-Vercelli. Come deputato ha partecipato attivamente alla vita politica legislativa, quale componente della commissione Giustizia e della giunta delle autorizzazioni a procedere. Eletto vice presidente della commissione speciale per la Corte costituzionale, Scalfaro ha ricoperto la carica di segretario e poi di vice presidente del gruppo parlamentare. Membro del consiglio nazionale della Dc, è entrato a far parte della direzione centrale del partito durante la segreteria di De Gasperi.

La battaglia a favore degli esuli istriani
Il primo incarico di governo lo ha avuto come sottosegretario al ministero del Lavoro nel primo gabinetto Fanfani; ha poi ricoperto, nel governo Scelba, la carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e, in un secondo tempo, gli è stato affidato contemporaneamente anche il sottosegretariato dello Spettacolo. In questo periodo della sua attività ha promosso la costituzione dell'Opera nazionale ciechi civili e si è adoperato attivamente per il rientro di Trieste all'Italia, nonché per la sistemazione degli esuli della terra istriana.

Una vita al servizio delle istituzioni
Sottosegretario al ministero della Giustizia, nei governi Segni e Zoli, dopo le elezioni del 1958 è stato eletto presidente della commissione Interni della Camera; dal '59 al '62 è stato sottosegretario all' nterno. Il suo primo incarico come ministro è stato al dicastero dei Trasporti nel terzo governo Moro, carica nella quale è stato riconfermato nel secondo governo Leone. Ha poi ricoperto, per un biennio, la carica di segretario organizzativo della Dc e quella di dirigente dell' ufficio legislativo. Nuovamente ministro dei Trasporti nel primo governo Andreotti, è stato nominato ministro della Pubblica istruzione nel secondo governo Andreotti, prima di essere eletto alla vice presidenza della Camera. Rieletto deputato il 3 giugno 1979, Scalfaro è entrato a far parte della commissione Esteri ed è stato riconfermato vice presidente della Camera. Rieletto deputato per la decima volta, nel 1983, è stato ministro dell' Interno nel primo e secondo governo Craxi.

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