Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2012 alle ore 19:43.

My24

Per l'Europa è ancora un tabù, soprattutto a causa dei veti inglesi. «È una follia», ha detto senza mezzi termini il primo ministro britannico David Cameron giusto qualche giorno orsono. Facendo arrabbiare la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che è una delle sostenitrici più convinte («sono molto delusa, sarebbe stato un segnale politico forte»). Ma, almeno per il momento, la Tobin Tax, cioè l'idea di introdurre a livello internazionale una tassa sulle transazioni finanziarie, resta nei cassetti del Vecchio Continente. Non in quelli, però, della politica italiana. Visto che, in attesa di un accordo oltreconfine, le commissioni Finanze ed Esteri della Camera inizieranno giovedì l'esame di tre disegni di legge che mirano a rendere effettiva la tassa così ribattezzata dal nome del suo ideatore, l'economista e premio Nobel James Tobin.

L'annuncio di Sarkozy a reti unificate: via alla Tobin tax alla francese
L'introduzione della Tobin tax era contemplata nelle mozioni sulla politica europea approvate la scorsa settimana dal Parlamento: di una tassa sulle transazioni si parla infatti sia nel testo sostenuto da Pdl, Pd e Terzo polo, che nel documento presentato a Montecitorio dall'Idv. Massima convergenza, quindi, che dovrebbe assicurare ai ddl una strada tutta in discesa. Come in discesa dovrebbe essere il destino della Tobin tax in Francia: in serata, infatti, a reti unificate, il presidente Nicolas Sarkozy, ha annunciato l'avvio di una tassazione sulle transazioni finanziarie all'interno di un pacchetto di misure che prevede anche l'incremento dell'Iva dell'1,6 per cento.

La proposta firmata da Miglioli
Tornando all'Italia, invece, a Montecitorio sono state depositate tre proposte di legge nei mesi scorsi e l'approvazione delle mozioni Ue ha impresso un'accelerazione al loro esame. La prima, a firma del democratico Ivano Miglioli, è stata infatti presentata alla Camera nel giugno 2010 e assegnata alle commissioni competenti il mese dopo, ma solo giovedì prossimo il lavoro dei deputati entrerà nel vivo. Miglioli suggerisce l'istituzione «di un'imposta di bollo su tutte le transazioni valutarie in contanti e a termine, la cui aliquota è pari allo 0 per cento. Il 1°gennaio successivo all'adesione da parte di tutti i Paesi dell'area euro oppure di almeno sei Paesi membri dell'Unione europea tale aliquota è elevata allo 0,1 per cento».

Fronte allargato per la Pdl che ha Sarubbi come primo firmatario
L'altra proposta di legge ha come primo firmatario Andrea Sarubbi, anch'egli del Pd, ma è sostenuta da altri 14 parlamentari, tra cui l'ex segretario della Cisl Savino Pezzotta e il centrista Gian Luca Galletti. Il testo prevede, all'articolo 1, che sia istituita «un'imposta di bollo su tutte le transazioni finanziarie, la cui aliquota è pari allo 0 per cento. A decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo all'adesione da parte di tutti i Paesi dell'area euro ovvero di almeno sei Paesi membri dell'Unione europea, tale aliquota è elevata allo 0,05 per cento».

La ricetta suggerita da Bersani
Infine, la terza e ultima in ordine di presentazione (risulta depositata il 27 maggio 2011) è quella firmata dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani, e da altri deputati del gruppo. Nel testo si prevede l'istituzione, all'articolo 1, «di una imposta sui trasferimenti di strumenti finanziari, di seguito denominata «imposta», con aliquota pari allo 0,05 per cento del valore dello strumento oggetto della transazione». Il relatore sarà Cosimo Ventucci, deputato del Pdl e già sottosegretario del Governo Berlusconi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi