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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2012 alle ore 06:38.

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Un poker d'assi per aspiranti Bill Gates. Dagli ultimi provvedimenti varati dal Governo arrivano nuove misure che allargano il range di strumenti che possono far decollare le start-up e dare una scossa positiva all'economia. Almeno sulla carta. Srl semplificata per under 35 e bonus assunzioni al Sud esteso fino al 2013 si affiancano alle agevolazioni fiscali per i novelli imprenditori (forfettone del 5% su redditi e addizionali), entrate in vigore a inizio anno, e agli incentivi agli operatori che investono in fondi di venture capital per avviare aziende innovative, previsti dalla Manovra estiva del 2011 (Dl 98).
Riuscirà questo mix di interventi ad aumentare la presenza dei giovani capitani d'impresa sul mercato? In base agli ultimi dati di Unioncamere, gli under 30 alla guida di un'azienda rappresentano poco più del 5% del totale (si veda la tabella a lato), in lieve calo (-0,13%) rispetto a un anno fa.
«Il Governo - commenta Stefano Manzocchi, direttore Luiss Lab of European Economics - sta facendo la sua parte per incoraggiare l'imprenditoria giovanile e rendere meno pesanti gli adempimenti burocratici: ora la palla passa alle banche che potrebbero attrezzarsi con task force dedicate alla valutazione del merito creditizio dei progetti dei giovani, per scoprire se al tavolo del poker ci sono solo bluff o giocatori con buone carte in mano».
La Srl con capitale iniziale minimo di un solo euro non sposta infatti di una virgola il problema chiave per chi non ha fondi propri: trovare finanziamenti dal sistema bancario. E con un patrimonio così basso è difficile aprire i rubinetti degli istituti di credito.
«La questione - osserva Paolo Gubitta, docente di organizzazione aziendale all'Università di Padova - è meno sentito dalle imprese ad alta intensità di capitale umano, che non hanno bisogno di avere grandi patrimoni per partire e possono spendere la propria reputazione per farsi conoscere sul mercato».
Ma per tutte le altre il problema resta. C'è da chiedersi quale reale affidamento potrà essere dato a un ente i cui destini sono agganciati all'andamento dell'età anagrafica dei soci e a una serie di atti dovuti, il cui inadempimento è tutt'altro che definito negli effetti e nelle conseguenze operative.
Ognuna delle misure in discussione ha poi una peculiare struttura e finalità. Difficile mixarle tutte insieme. Il regime dei "superminimi" (con l'imposta al 5% del reddito prodotto) vale solo per le persone fisiche e non si può abbinare (pena la fuoruscita dalla disciplina agevolata) con il bonus assunzioni. Un bonus che vale di più se a essere assunti sono donne o soggetti under 35, ma la misura non è ancora concretamente disponibile per mancanza delle necessarie istruzioni operative. Manca ancora un tassello anche per la completa operatività della detassazione dei redditi prodotti dai fondi di venture capital che investono in imprese innovative: se per gli investitori individuali il provvedimento è già operativo, per i soggetti giuridici manca il via libera della Ue.

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