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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2012 alle ore 13:35.

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Dopo il taglio delle indennità dei parlamentari è in arrivo lo stop ai benefit a vita per gli ex presidenti del Senato. L'annuncio, alla vigilia dell'ufficio di presidenza di Palazzo Madama convocato per oggi pomeriggio e chiamato a intervenire nuovamente sui tagli dei costi della politica, arriva dal presidente del Senato, Renato Schifani. Rispondendo ai cronisti, la seconda carica dello Stato spiega che è infatti sua intenzione arrivare entro febbraio a recepire il decreto legge 98 del 6 luglio 2011 che stabilisce la temporaneità dei benefit degli ex presidenti di Palazzo Madama.

A febbraio la decisione sui benefit
«Penso che la Lega arrivi in ritardo - dice ai giornalisti a Palazzo Madama - perché era già mia intenzione, e lo proporrò oggi, di convocare entro febbraio un nuovo ufficio di presidenza che tratterà vari argomenti e anche questo dei benefit a tempo determinato per gli ex presidenti del Senato. Attualmente - prosegue - questi benefit sono eterni, senza limite. Ma io ho sempre condiviso la norma sulla temporaneità e per questo interverremo entro febbraio per introdurre la temporaneità dei benefit, come sempre di concerto con la Camera dei deputati con la quale abbiamo iniziato sin da questa legislatura un discorso bilaterale condiviso». Temporaneità cosa significa? «Ora non so, ma è chiaro che si passerà dall'illimitatezza a vita dei benefit ad un periodo limitato»

Risparmi? Ancora presto per quantificarli
Quanto all'entità dei risparmi che ne deriveranno il presidente del Senato dice «che è ancora presto: quando stabiliremo vedremo i dati». All'ufficio di presidenza di febbraio, precisa, infine, ci saranno vari temi all'ordine del giorno tra cui anche la «temporizzazione» dei benefit per le ex seconde cariche dello Stato. Insomma, le Camere si apprestano a varare altri tagli dopo la decurtazione decisa ieri dall'ufficio di presidenza di Montecitorio.

Lega: ora stop ai benefit dei presidenti delle Camere
Proprio stamane, poi, la Lega era tornata alla carica sui costi della politica sollecitando l'applicazione del Dl 98/2011. «Oggi, nella riunione del consiglio di presidenza del Senato, proporremo il recepimento del decreto 98 del luglio 2011 (Governo Berlusconi) nella parte in cui si stabilisce che, dopo la cessazione dell'incarico, i presidenti del Senato, e per analogia anche i presidenti della Camera non potranno più usufruire dei benefit relativi ad alloggi, auto blu, segreterie - scrivono in una nota congiunta i rappresentanti della Lega nel consiglio di presidenza del Senato, Paolo Franco e Piergiorgio Stiffoni -. Non comprendiamo come mai il presidente della Camera Fini si sia, ieri, "dimenticato" di introdurre nel regolamento della Camera queste norme attuative di un dispositivo di legge».

Napoli: casta? Ce ne sono tante. Belisario: tagli dovevano essere maggiori
Ma la polemica sui tagli ai costi della politica prosegue. E, mentre il pidiellino Osvaldo Napoli, chiede di allargare lo sguardo anche alle altre "caste" («la politica ha ha fatto bene a fare dei tagli ma le caste sono e quindi i tagli devono esserci per tutti»), il dipietrista Felice Belisario lamenta la ridotta portata dell'intervento. «Abbiamo presentato una proposta organica di tagli che dovevano essere fatti prima. La nostra richiesta prevedeva tagli maggiori e rendiconti più trasparenti, soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti portaborse». (Ce. Do.)

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