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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2012 alle ore 10:07.

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Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera (LaPresse)Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera (LaPresse)

«Con Elsa lavoriamo più che bene. Siamo convinti che l'Italia possa uscire da questa situazione» perché «siamo in piena recessione». Così il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha risposto nel corso della "Telefonata" su Canale 5 alla collega che lo ha definito troppo «ottimista». «Io ho sottolineato come pochi altri la durezza della recessione», ha aggiunto Passera, «in anticipo rispetto ai dati. Abbiamo un grande realismo, una grande voglia di fare ciò che forse non si è fatto in altri momenti della nostra storia, però abbiamo la certezza che l'Italia ha la possibilità di crescere, di uscire dall'angolo come dimostra il recupero enorme di credibilità che Monti sta avendo in giro per il mondo».

L'articolo 18 è solo uno dei temi sul tavolo di oggi con le parti sociali
Riferendosi poi all'incontro di oggi con le parti sociali, Passera lo ha definito «un tavolo molto importante», aggiungendo che l'articolo 18 «sarà uno dei temi, non l'unico». Il ministro ha ribadito anche che «l'obiettivo del Governo è creare posti di lavoro» per poi riprendere un passaggio dell'intervento di Mario Monti di ieri sera a Matrix («i giovani si abituino alla fine del posto fisso») e affermare che «il mondo non è più fatto di cose a lungo termine, bisogna riprepararsi a nuovi lavori e occasioni».

Il caso Fincantieri e le aziende che devono rinnovarsi
La crisi tuttavia mette a rischio l'attività di molte aziende, fra cui Fincantieri, sulla quale, ha detto Passera, «stiamo registrando
qualche progresso. Ogni caso è a sé. Ci sono aziende destinate a terminare l'attività, altre invece che possono inventare nuovi
business». È il caso di Fincantieri che «deve inventarsi altre attività» accanto a quelle dove ha capacità di stare sul mercato. Passera ha ricordato che «nel mondo di oggi non c'è alcuna garanzia sul futuro». Il Governo, ha ribadito Passera, si sta attivando per aiutare le imprese a
rinnovarsi, lavorando sull'accesso al credito, la semplificazione: «Dobbiamo determinare le condizioni affinché le imprese possano creare lavoro».

Liberalizzazioni: se necessario faremo una seconda tranche
Sul capitolo liberalizzazioni, per Passera «se è necessario» si passerà a una seconda tranche di provvedimenti. «Noi pensiamo - ha aggiunto il ministro commentando la posizione della Banca d'Italia, secondo la quale il Governo è sulla giusta strada ma poteva fare di più soprattutto su banche, assicurazioni e professionisti - di aver fatto un bel passo avanti e nessuno ci impedirà di fare altro se ci saranno delle buone idee. Alcuni dei settori citati - ha continuato - sono stati negli ultimi anni oggetto di fortissime aperture di concorrenza. L'Autorità che poi è il regolatore del sistema bancario sicuramente ci porterà delle altre idee. Non è che con quello che abbiamo fatto si esaurisce il lavoro».

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