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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2012 alle ore 14:18.

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Ban Ki Moon (Afp)Ban Ki Moon (Afp)

Sembra aggravarsi la situazione in Siria, paese in cui la primavera araba ha provocato una rivolta di piazza con più di 5mila morti dallo scorso marzo - ma l'Onu non sa quantificare esattamente il bilancio della strage - e isolato il regime di Bashar el Assad, presidente figlio dell'ex presidente Hafiz, famiglia "regnante" sciita che governa da decenni in un paese a maggioranza sunnita.

A livello diplomatico, il segretario di stato Usa Hillary Clinton auspica che l'Onu si schieri dalla parte giusta, la Russia pare meno ostile a un documento Onu. Ban Ki Moon parla alla stampa: il Consiglio di sicurezza ha in queste ore la priorità di «mettere fine al bagno di sangue in Siria» e alle sofferenze del popolo siriano, dice il segretario parlando ai
giornalisti durante una visita nella Striscia di Gaza, la porzione di territorio palestinese controllata dai fondamentalisti di Hamas. «Il popolo siriano soffre - ha detto Ban - e il Consiglio di Sicurezza sta lavorando per mettere fine a queste sofferenze e al bagno di sangue in Siria».

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