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Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2012 alle ore 15:46.

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Mario Draghi, "nuovo eroe?" Non solo lo chiamano "Super Mario", ora scrivono anche che si è rivelato "audace" e "decisivo" e che ha reso la Bce "attiva" come la Fed. Nel dibattito sulle scelte del presidente della Banca Centrale europea, non mancano però dubbi e interrogativi. Nel mirino due questioni: il taglio dei tassi d'interesse e la liquidità fornita alle banche con i finanziamenti triennali all'1 per cento.

E' il giornale francese La Tribune (ora solo online) – in un'analisi ripresa dal quotidiano svizzero Le Temps - a sottolineare che con Draghi la Bce è "attiva come la Fed". Attivismo monetario che per il britannico Telegraph equivale a una sorta di "putsch del Club Med", ovvero dei Paesi europei del Sud.

"Nuovo eroe", dunque? Se lo domanda su Le Temps Mathilde Farine, facendo notate come la liquidità di quasi 500 miliardi di euro fornita alle banche europee con l'operazione di finanziamento di dicembre sia considerata "come un vero colpo di genio di Super Mario" (ma il titolo del quotidiano svizzero parla della "scommessa arrischiata di Super Mario per salvare l'euro").

"L'operazione è stata seguita da una spettacolare distensione dei tassi italiani e spagnoli, soprattutto. I due Paesi in difficoltà hanno poi potuto raccogliere fondi con più facilità". L'Italia – sottolinea Le Temps – una settimana fa ha raccolto 8 miliardi di euro di obbligazioni a sei mesi a un tasso inferiore al 2%, mentre lo scorso dicembre il rendimento di un'operazione simile raggiungeva il 6,5%. "Sollevati, i mercati hanno registrato il miglior mese di gennaio dal… 1987".

La Bce, che si è rifiutata di acquistare in massa obbligazioni di Stato, "ha così lanciato la propria formula di alleggerimento quantitativo", ovvero ‘quantitative easing', spiega Le Temps. "In realtà, l'Europa fa di più della Riserva federale, considerata avanguardista della politica di alleggerimento quantitativo, se si tiene conto del fatto che popolazione e Pil sono nettamente meno importanti nella zona euro che negli Stati Uniti".

Un altro vantaggio dell'operazione è che "ha permesso una migliore ripartizione della liquidità nella zona euro". Sono state soprattutto le banche italiane e spagnole a precipitarsi sui prestiti triennali ed "è proprio in questi Paesi che mancava la liquidità".

"Inquietano" però i depositi presso la Bce, che ogni settimana raggiungono nuovi record. Comunque, la "boccata d'ossigeno" limita i timori di un credit crunch che "avrebbe potuto rafforzare la recessione che si annuncia in Europa".

La soluzione trovata dalla Bce "è sottile" – continua Le Temps - perché potrà probabilmente evitare acquisti di vaste dimensioni di titoli del debito sovrano di Paesi in difficoltà.
Per ora, Draghi ha evitato di attribuire la distensione dei tassi alle liquidità fornite in dicembre, osserva Le Temps. "Si è rifiutato di stabilire una correlazione diretta".

La manovra ha infatti degli aspetti "discubili". Le Temps cita le osservazioni fatte a Davos dal finanziere George Soros: inondate di liquidità ottenute a tassi d'interesse molto bassi, le banche hanno prestato a Italia e Spagna a tassi alti, realizzando "grossi guadagni" senza "il minimo rischio".

Per la prossima operazione di rifinanziamento a febbraio, gli analisti prevedono che sarà di 1.000 miliardi. Una somma che supera il secondo piano di quantitative easing della Fed (600 miliardi di dollari). Servirà ad abbeverare le banche in reale carenza di liquidità e a salvare l'economia da una crisi bancaria? O fornirà alle banche fondi per guadagnare denaro facile? E' quanto si domanda le Temps, concludendo con questo dilemma: "Il fine – abbassare i tassi dei Paesi in difficoltà - giustifica i mezzi – arricchire le banche en passant?".

Il Telegraph titola con un'altra domanda: "La grande scommessa dei tassi d'interesse darà frutti?". Nel sottotitolo il giornale britannico avverte che inondando il sistema con denaro "gratis", le banche centrali potrebbero accumulare guai.

"Bravo Mario Draghi", esordisce Jeremy Warner nella sua analisi. Tutti pensavano che questo italiano dai modi garbati avrebbe voluto dimostrare ai suoi "padroni tedeschi" di essere "più tedesco dei tedeschi" nel perseguire i principi della moneta solida. In pratica, si è rivelato tutt'altro.
"Da quando è arrivato alla Bce – scrive l'opinionista del Telegraph – Draghi ha organizzato una sorta di putsch del Club Med, spingendo ai margini i falchi tedeschi e imbarcandosi in quel genere di attivismo monetario non convenzionale che per anni è stato tipico della Federal Reserve Usa e della Banca d'Inghilterra. E' stato audace ed è stato decisivo".

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