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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2012 alle ore 10:29.

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Con il decreto sulle semplificazioni il Governo Monti interviene con alcuni, importanti, ritocchi sulla gestione di tutte le gare di appalto di lavori, servizi e forniture, un settore che nel 2010 valeva 102 miliardi di euro annui, pari all'8% del Pil ed occupava quasi 1,5 milioni di persone.

Era attesa da tempo e dà subito sollievo alle imprese la gradazione delle sanzioni legate all'esclusione dalle gare. Oggi infatti si rischia di rimanere fuori dal mercato per un anno persino per infrazioni minori: una multa non pagata, un ritardo nei versamenti contributivi o fiscali fanno scattare l'esclusione senza appello, che di fatto equivale alla morte dell'impresa.

Ora invece la sanzione sarà da subito graduale fino a un massimo di un anno e sarà l'Autorità dei contratti pubblici a decidere, caso per caso. Per i fornitori della Pa si tratta di una misura che dà immediato sollievo. Altrettanto importante ma differita al prossimo anno la partenza della Banca dati dei contratti pubblici: sgraverà le imprese dall'onere di procurarsi documenti e certificati a testimonianza dei propri requisiti e permetterà alle stazioni appaltanti controlli in tempo reale. Il risparmio stimato per le Pmi, in termini di minor burocrazia è pari a 1,3 miliardi l'anno.

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