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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2012 alle ore 17:51.

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Giorgio NapolitanoGiorgio Napolitano

L'Europa può avere un futuro soltanto se unita e se al rigore si accompagna anche una certa "solidarietà" tra gli Stati, per affrontare la difficile crisi economica. Parlando a Helsinki, al meeting informale dei capi di Stato europei raccolti nel cosiddetto 'Arraiolos Group', Giorgio Napolitano è tornato a spingere sui tasti della massima integrazione e collaborazione tra i paesi dell'Unione.

"Si sono frapposti ostacoli, durante la crisi dell'Eurozona, al principio di solidarietà - ha notato il presidente parlando agli altri otto capi di stato - Si è diffusa la falsa convinzione che alcuni Paesi hanno avuto solo vantaggi dall'Euro mentre altri hanno solo pagato il conto. Ma insieme col rigore, occorre che operi proprio il principio di solidarietà, come è stato in altre fasi per varii Paesi".

"Nessun Paese da solo, per quanto grande e competitivo, può agire con capacità sufficiente per contare davvero nel nuovo contesto globale. Solo l´Europa unita può essere una risposta al rischio di declino", ha precisato Napolitano.

«L'Europa può farcela»
Malgrado le difficoltà del momento, l'Europa può farcela. A Helsinki Napolitano ha voluto offrire anche un messaggio di ottimismo. "Possiamo farcela - ha detto il capo dello Stato nelle sessioni di lavoro del meeting questo pomeriggio - Se c´è chi pensa che si può essere al sicuro tornando al passato, si colloca fuori della realtà. Dobbiamo esprimere più orgoglio e più fiducia. Abbiamo realizzato qualcosa di originale, di unico, non un'alleanza tradizionale. E ai nostri cittadini dobbiamo saper comunicare meglio ciò che siamo e vogliamo sempre più essere".

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