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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2012 alle ore 16:45.
L'ultima modifica è del 11 febbraio 2012 alle ore 12:37.

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Grecia, elezioni anticipate in aprile. Approvato nuovo piano di austerityGrecia, elezioni anticipate in aprile. Approvato nuovo piano di austerity

In Grecia si terranno elezioni legislative anticipate «in aprile». Lo ha annunciato il portavoce del governo greco Pantelis Kapsis, secondo quanto rifersce il sito del quotidiano Ta Nea, all'indomani del voto favorevole del Parlamento sul nuovo programma di austerità richiesto dall'Ue e dall'Fmi per sbloccare un nuovo prestito ad Atene. «Questo governo ha a disposizione un mese e mezzo di lavori», ha dichiarato Kapsis, aggiungendo: «Chiuderemo a marzo il lavoro sul prestito e sul piano di disindebitamento e le elezioni si terranno in aprile». Per Kapsis, le prossime tre settimane saranno «infernali».

I greci vogliono restare nell'euro. «Il popolo greco vuole che restiamo nell'euro e noi faremo quanto necessario per rimanervi», ha ribadito il portavoce del governo, preannunciando una riunione "molto difficile" dell'Eurogruppo di mercoledì. Le firme dei capi dei partiti che dovranno testimoniare la loro determinazione a mettere in pratica le riforme richieste «saranno consegnate entro mercoledì» e prenderanno forma di «una lettera». «Il governo greco - ha aggiunto il portavoce - considera il voto di domenica come un'espressione della volontà di andare avanti».

Il voto nella notte. Poco prima della mezzanotte il Parlamento greco ha raggiunto la maggioranza dei sì sul nuovo piano di tagli richiesti da Bruxelles in cambio degli aiuti. «È l'ora delle decisioni», aveva detto in aula il premier Lucas Papademos, affermando che «abbiamo davanti un piano che ci aiuterà a uscire dalla crisi economica» in dispensabili per evitare il disastro. A favore delle misure presentate dal governo Papademos hanno votato 199 parlamentari, 74 i voti contrari. Oltre 40 deputati sono stati espulsi dai partiti della coalizione di governo per non aver appoggiato il piano. Il voto è stato preceduto da un infuocato dibattito, nel corso del quale i rappresentanti del governo hanno evocato scenari drammatici per la Grecia nel caso di bocciatura del piano di austerità.

La Merkel esclude fallimento, obiettivo debito/pil 120%. La Germania ha apprezzato, invitando però a fare di più. Per la cancelliera tedesca Angela Merkel il fallimento e la conseguente uscita dall'euro della Grecia sono da escludere: «La cancelliera tedesca non ragiona in questi termini», ha detto oggi a Berlino il portavoce Steffen Seibert. Seibert ha aggiunto che la Germania vuole aiutare Atene «all'interno dell'eurozona». La cancelliera non parteciperà a nessun tentativo di escludere la Grecia dall'euro. Certo, «quel che per noi è molto importante è che la Grecia abbia una chance nel 2020 di arrivare a un rapporto debito/pil del 120% per poter tornare a finanziarsi sui mercati».

Proteste davanti al parlamento. All'esterno del Parlamento intanto si erano radunate migliaia di persone (80mila secondo le autorità) per protestare contro le nuove misure. Gruppi di manifestanti, fra cui i black bloc, hanno letteralmente messo a ferro e fuoco il centro della capitale, scontrandosi con la polizia e appicando incendi in banche, negozi e uffici. Almeno 54 persone sono rimaste ferite, ha riportato il ministero della Sanità. Anche a Salonicco ci sono state manifestazioni di protesta e almeno sei banche sono state danneggiate. «La scelta non è tra i sacrifici e non fare sacrifici, ma tra i sacrifici e qualcosa di inimmaginabile», aveva replicato intervenendo in Parlamento il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos.

Evitato il disastro. «Sappiamo che le nuove misure colpiranno i greci nel breve termine. Lo sappiamo», ha detto il premier greco Loukas Papademos parlando alla nazione in tv. «Ma i costi sociali non si possono paragonare con il disastro» che genererebbe una loro bocciatura.

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