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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2012 alle ore 14:13.

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Sulle liberalizzazioni «ridurremo al massimo gli emendamenti, se li ritirano gli altri li ritiriamo anche noi. Faremo di tutto per facilitare un percorso accelerato, più veloce si va meglio è». Ad assicurarlo è il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. «Non vogliamo frenare un processo che, semmai, deve essere rafforzato», dice il leader Udc Pier Ferdinando Casini a proposito del dl liberalizzazioni. «I partiti - ha aggiunto - sono mete di pellegrinaggi da parte di corporazioni che chiedono di rinviare le questioni. Ma queste sono state già rinviate per troppi anni». Non è escluso un vertice fra il premier Monti e i leader del Pdl, Pd e Terzo Polo, Alfano, Bersani e Casini.

Si cerca una sintesi
Il premier Mario Monti desidera un via libera rapido senza grosse modifiche, mentre la commissione Industria ha intenzione di rendere molto più incisivo il provvedimento, sperando che poi il Governo ponga la fiducia sul testo elaborato dalla commissione. Il Pd ha chiesto modifiche su dieci punti e il segretario Bersani si augura ci sia «qualche rafforzamento delle liberalizzazioni». Casini è pronto a ritirare quelli del Terzo polo. Il Pdl chiede, tramite il capogruppo del Pdl al Senato, che il taglio degli emendamenti dovuto alle dichiarazioni di ammissibilità con «comprima» un «serio esame parlamentare» del decreto sulle liberalizzazioni. Ai relatori, Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), il compito di trovare una sintesi e portare a casa un provvedimento condiviso dalla Commissione nel giro di due settimane. Entro fine mese il dl è atteso dall'Aula.

Sono 2.299 gli emendamenti presentati
In commissione Industria al Senato sono 2.299 gli emendamenti presentati, divisi in sette volumi, di cui solo 300 di opposizione (Lega e Idv). Gli altri provengono tutti da senatori delle file della maggioranza. Molti sono emedamenti fotocopia, ben 530, presentati nella fretta in doppione. Eliminando i doppioni il numero degli emendamenti scende a 1.770. Il presidente del Senato, Renato Schifani ha invocato un vaglio rigoroso e ha scritto ai presidenti delle commissioni Industria e Bilancio (Cursi e Azzollini) chiedendo al primo di «vincolare strettamente il dibattito all'esame delle disposizioni oggetto del decreto», evitando «qualsiasi sconfinamento verso temi aggiuntivi ed estranei» e al secondo sull'esigenza di «un rigorosissimo e tempestivo vaglio delle proposte emendative per quanto concerne la copertura finanziaria nel quadro dei principi dell'articolo 81 della Costituzione».

Cursi: almeno 200 emendamenti già inammissibili
Il presidente della commissione Industria, Cesare Cursi, ha detto che finora sono almeno 200 gli emendamenti che saranno dichiarati inammissibili per estraneità di materia, ma il numero è ancora provvisorio. Domani pomeriggio la commissione Industria si riunirà per comunicare le inammissibilità e procedere con l'illustrazione delle proposte di modifica. È atteso anche il parere della commissione Bilancio sulle coperture. Il voto sugli emendamenti inizierà la prossima settimana. Il decreto dovrebbe infatti approdare nell'aula del Senato a partire dal 27 febbraio.

C'è chi vuole l'Enit società per azioni
Dalle commissioni bancarie ai servizi pubblici locali, dalle licenze dei taxi ai quorum per aprire le nuove farmacie, gli argomenti spaziano. Molti emendamenti anche sul fronte dei servizi bancari e assicurativi. Un emendamento Pd e Terzo Polo prevede la trasformazione dell'Enit, l'Agenzia nazionale del Turismo, in società per azioni, che prenderebbe il nome di Enit Spa: la maggioranza delle azioni che costituiscono il capitale sociale di Enit sarebbe attribuita al ministero dell'Economia e delle finanze, alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano, che esercitano i diritti dell'azionista.

Banche e assicurazioni nel mirino
Per le banche si insiste sulle commissioni e più proposte (Pd, Pdl e Terzo Polo) sono per la previsione di un tetto per i negozianti all'1,5 per cento. Tra le modifiche richieste anche quella che prevede in caso di richiesta di assicurazione sul mutuo, da parte della banca, che la polizza sia fornita dal cliente. Per le assicurazioni si appella alle agenzie plurimandatarie, ma da Pdl e Pd arriva anche la richiesta di una «banca anagrafe per testimoni e danneggiati» consultabile anche dalle forze dell'ordine per una maggiore trasparenza e maggiori controlli. Sui farmaci: si chiede l'innalzamento da 3.000 a 3.500-3.800 per il numero di abitanti in cui ci deve essere almeno una farmacia. Si chiedono paletti per quelle che dovranno sorgere nelle stazioni, negli aeroporti o negli ipermercati. Pioggia di emendamenti anche a sostegno dell'emittenza locale. Il Pd ha riproposto la questione dell'asta delle frequenze tv per superare il meccanismo del beauty contest e affidarne in parte a titolo oneroso e in parte, a condizioni più vantaggiose, a imprese gestite da donne o da giovani.

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