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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2012 alle ore 19:17.

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Marco Doria e Marta Vincenzi (Ansa)Marco Doria e Marta Vincenzi (Ansa)

Marco Doria a Genova, Simone Petrangeli a Rieti, ma altre sfide sono alle porte. Nella corsa per le primarie del Pd in vista delle amministrative di primavera nel centrosinistra ci sono nuovi, potenziali casi Pisapia. Quello di Genova è il fatto più eclatante, almeno finora, e ha già prodotto una specie di terremoto nel partito guidato da Pier Luigi Bersani: il segretario regionale, Lorenzo Basso, e il segretario provinciale, Victor Rasetto, hanno rimesso il proprio mandato alle assemblee provinciale e regionale che si svolgeranno mercoledì e giovedì prossimi.

Il risultato, in effetti ha del clamoroso: il sindaco uscente, Marta Vincenzi si è fermata al 27,5% delle preferenze e peggio di lei ha fatto la senatrice Pd Roberta Pinotti , al 26.3%. I democratici, del resto, hanno disperso voti correndo con due candidate diverse (sommando le loro preferenze si arriva al 53,8%), ma la vittoria di Doria (con il 46% dei voti) è soprattutto la conferma che in questa fase gli elettori guardano con decisione alla linea rappresentata dai cadidati piuttosto che all'appartenenza partitica. Processo al quale il Governo Monti sembra avere dato un'ulteriore accelerazione, se i partiti non sembrano prepararsi al cambiamento sono gli elettori ad imprimerlo.

A Rieti la storia è più o meno la stessa, con un dettaglio (non secondario) in più: l'utilizzo dei social network che ha dato una grossa mano al candidato di Sel, il 36enne Simone Petrangeli. Per lui si era speso anche il giovane sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che pure alle primarie aveva spiazzato i democratici battendo Antonello Cabras dato allora per vincitore dal Pd. Petrangeli ha battuto il candidato democratico, Francesco Simeoni (segretario uscente della Cisl regionale) per una cinquantina di voti. In corsa c'era anche la coordinatrice provinciale del Pd, Annamaria Massimi. Come fu quella di Pisapia a Milano anche la campagna elettorale di Petrangeli si è giocata per buona parte nella rete e un ruolo determinante l'hanno avuto i comitati spontanei nati sul territorio.

In gioco, tra i più importanti centri che andranno al voto, resta L'Aquila.
Dove la sfida è fissata per il 3 marzo. Il sindaco uscente, Massimo Cialente che ha gestito il dopo terremoto, si ricandida. Ma è pronto a sfidarlo Vittorio Festuccia, medico che da tempo porta avanti un impegno politico e che si presenta come indipende per Sel. Festuccia, sempre come indipendente, era stato eletto come consigliere comunale nel Pds, partito al quale poi si era iscritto e di cui era diventato capogruppo. Ma nel 2007, con la scelta nel centrosinistra di Cialente come candidato aveva rotto con gli ex compagni di partito, dimettendosi sia dalla carica di consigliere comunale sia da quella di consigliere provinciale.

E poi c'è Palermo. Qui il centrosinistra arriva compatto, almeno sulla carta, dopo che l'ex sindaco Leoluca Orlando (Idv) ha rinunciato alla candidatura alle primarie per appoggiare Rita Borsellino. L'europarlamentare sottolinea di non avere etichetta perché «non sono neanche iscritta a un partito». In corsa restano il consigliere comunale Antonella Monastra, l'ex capogruppo Idv al Comune Fabrizio Ferrandelli e il deputato regionale del Pd e consigliere comunale Davide Faraone.

Tra i piccoli comuni andati alle primarie nel milanese c'è il caso di Senago, dove Lucio Fois (appoggiato da Sel e già vicesindaco nella giunta Chiesa) ha battuto per poco più di 150 voti Micaela Curcio. Anche a Canegrate, per solo 8 voti, si è aggiudicato le primarie un candidato sostenuto da Sel: Roberto Colombo che ha vinto su Valter Cassani.

Sorprese potrebbero ora arrivare dalla Sicilia, da Piana degli Albanesi e, in Sardegna, da Oristano. Nel comune in provincia di Palermo a sfidare il senatore Costantino Garraffa (Pd) sarà Vito Scalia, sostenuto dal movimento civico 'Cambiamo Piana' e da Sel. A Oristano sono tre i candidati del Pd in corsa (dopo che il segretario provinciale Gianni Sanna si è ritirato): Francesco Federico, consigliere provinciale, Giuseppe Obinu, consigliere comunale uscente, e Guido Tendas ex vicesindaco. Sel appoggia l'ex segretario provinciale della Cgil Giampaolo Lilliu.

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