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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2012 alle ore 15:32.

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«In questa fase il principale rischio é che l'euro diventi un fattore disgregante». Lo ha detto il premier Mario Monti parlando all'Europarlamento, sottolineando che la crisi del debito in Europa ha riproposto divisioni e risentimenti. «Si deve recuperare lo spirito unitario». Il discorso del premier italiano è iniziato con un omaggio rivolto al Europarlamento e alle istituzioni europee.

Siamo tutti corresponsabili. «In Ue non esistono buoni e cattivi dobbiamo sentirci tutti corresponsabili delle cose fatte del passato e soprattutto nella costruzione dell'avvenire». Lo ha detto il premier Mario Monti intervenendo al Parlamento europeo a Strasburgo. «Le decisioni non sono chieste dall'Europa» ma necessarie. Il premier ha così introdotto gli sforzi dell'italia. Poi, sulle relazioni diplomatiche tra i vari Paesi, ha aggiunto: «Troppe volti Governi nazionali in Europa hanno accusato le istituzioni europee dopo decisioni alle quali avevano preso parte».

Monti ha poi parlato del rapporto tra Italia, Francia e Germania: «La stretta collaborazione con Merkel e Sarkozy é all'insegna, per quanto mi riguarda, della difesa del metodo comunitario perché l'Europa deve essere inclusiva».

Italia verso le riforme
«Siamo determinati a compiere rapidamente le riforme strutturali e ad andare rapidamente verso il pareggio di bilancio». L'azione del governo e del Parlamento, secondo Monti sta riuscendo «a togliere il nostro paese dalla zona d'ombra in cui in qualche momento é stato collocato come fonte, contagio o focolaio» della crisi più generale dell'Eurozona.

Il premier ha ricordato come il proprio governo abbia confermato l'impegno dell'esecutivo di Berlusconi del pareggio di bilancio nel 2013. «Il mio governo l'ha mantenuto, non ha chiesto di modificare l'impegno anche se severo e che comporterà un avanzo primario del 5% del Pil al netto degli interessi». Monti ha quindi rilevato come in Italia «via via si consolida una posizione di sicurezza e anche se la strada da compiere è ancora molta» siamo «molto incoraggiati».

Sì agli eurobond
Poi, parlando della gestione del debito sovrano, Monti ha ribadito il suo appoggio all'ipotesi di titoli comunitari, aggiungendo: «Lo stability bond é uno strumento di maggiore integrazione dei mercati finanziari e non va visto, e io non l'ho mai visto, come uno strumento di indisciplina di bilancio». Il premier italiano ha poi precisato che gli stability bond, «se ben costruiti, seguendo le linee del Libro verde della Commissione, possono dare un contributo per rendere più disciplinanti i mercati finanziari verso i bilanci pubblici».

Patto di bilancio, ma solo con adeguata disciplina economica
«Benissimo» il patto di bilancio ma è «necessario fare, almeno in parte, lo stesso lavoro per la disciplina economica del mercato unico: avere seri e incisivi meccanismi» di bilancio e un mercato che permette ad «uno stato membro, che viola il mercato unico, di persistere nel suo comportamento» per anni «rende malfunzionante l'eurozona. Malissimo la non attenzione all' Unione economica, il piatto su cui appoggia l'Unione monetaria».

La decisione sulle Olimpiadi
Il presidente ha dedicato un passaggio del suo discorso alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020. «Ieri ho dovuto prendere una decisione difficile e non popolare sulle olimpiadi, dicendo no a un magnifico progetto per portare a roma i giochi del 2020». Questo passaggio, come altri, è stato molto applaudito dall'aula. Monti ha quindi spiegato: «C'é stata molta delusione in Italia, soprattutto a Roma. Io ho argomentato la mia decisione e credo che l'opinione pubblica abbia capito che é nell'interesse dell'Italia e dell'Europa, in questo momento, non rinviare al futuro possibili oneri di certificazione incerta. Non sarebbe in linea con quanto stiamo facendo. Io spero ci siano altre occasioni per altri eventi del genere in italia».

La provocazione alla Gran Bretagna
L'integrazione non è un superstato: «Solo una cultura superficiale e insulare può ingenuamente credere che integrazione significhi superstato». Avviandosi alla conclusione del discorso, Monti ha pronunciato questa frase in lingua inglese, tra gli applausi di tutto l'Europarlamento. Il riferimento diretto è alla posizione euro-scettica della Gran Bretagna. «Noi abbiamo bisogno di conciliare integrazione e democrazia. Come si fa? Credo sia possibile», ha premesso il presidente del Consiglio che è poi passato all'inglese per replicare ad un intervento dai banchi degli euroscettici inglesi che contestava il discorso europeista del professore.

Standing ovation dall'Europarlamento
Una standing ovation di mezzo minuto ha salutato la conclusione del discorso del primo ministro italiano, Mario Monti, davanti alla plenaria dell'Europarlamento oggi a Strasburgo. Un discorso interrotto diverse volte da applausi, che hanno sottolineato l'apprezzamento degli eurodeputati per la sua fortissima e convinta carica europeista, e per l'accento posto sulla necessità di dare priorità alla crescita economica accanto alla disciplina di bilancio.

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