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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2012 alle ore 09:21.

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ROMA - Stop alla fuga di capitali al l'estero e fari puntati sui furbetti delle contraffazioni e degli scontrini fiscali. Sono solo alcune delle principali disposizioni del pacchetto anti-evasione che il Governo vorrebbe inserire nel nuovo decreto legge fiscale. È ancora un cantiere aperto ma l'intenzione è quella di presentare le nuove misure di contrasto all'evasione, accompagnate dalle semplificazioni fiscali, al prossimo Consiglio di ministri.

Già all'indomani della manovra estiva e ancor prima del varo definitivo di quella di Natale, sia l'agenzia delle Dogane che quella delle Entrate, accompagnate dalla Guardia di Finanza, hanno più volte registrato sulla base dei controlli effettuati presso i principali valichi di frontiera un aumento della fuga dei capitali all'estero. Ora il Governo prova a rendere più difficile la vita agli "esportatori" illegali agendo soprattutto sul fronte della deterrenza: l'ipotesi allo studio è quella di elevare almeno di 6 volte l'attuale sanzione aministrativa. In sostanza verrebbe previsto l'aumento della multa pecuniaria dal 5 al 30% della somma eccedente il limite di valuta esportabile. Inoltre chi verrà "pizzicato" a far transitare illegalmente valuta oltre-confine non avrà più la possibilità di essere ammesso al pagamento dell'una tantum per estinguere la vioalzione valutaria una volta che è passato un anno dall'accertamento subito.

Per restare in tema di dogane e di lotta alle contraffazioni e agli scambi illegali di merci, lo schema di decreto prevede anche l'aumento delle sanzioni amministrative previste per le differenze, rispetto alla dichiarazione, di merci destinate all'importazione definitiva, al deposito o alla spedizione ad un'altra dogana. In sostanza sul commercio internazionale si punta ad elevare la sanzione amministrativa, anche fino a 30.000 euro, anziché puntare sulle sanzioni penali, difficilmente applicabili soprattutto sui piccoli scambi e sulla cosiddetta piccola contraffazione che oramai viaggia sempre più on line.

Nessuna tregua neanche per i furbetti degli scontrini fiscali. Finiti quasi quotidianamente sotto i riflettori mediatici della lotta all'evasione con i blitz di Cortina, Milano, Roma, San Remo, Napoli e da ieri anche Viareggio proprio nel pieno del suo storico carnevale, i soggetti che hanno subito una denuncia per il mancato rilascio degli scontrini fiscali saranno inseriti in apposite liste selettive su cui l'amministrazione finanziaria, c'è da giurarci, concentrerà un buona dose dell'attività di accertamento targata 2012. Operazione di manutenzione, poi, anche sul fronte del contrasto al riciclaggio e soprattuto all'uso del contante. Con un possibile intervento di coordinamento il decreto legge interviene direttamenmte sulla manovra di Natale prevedendo che l'obbligo di comunicazione delle infrazioni sul l'uso del contante non dovranno più essere indirizzate direttamente alle Eentrate, ma alla Guardia di Finanza. Sarà poi la Gdf, in presenza di eventuali elementi utili all'innesco dell'accertamento, a comunicare le violazioni riscontrate agli uffici dell'Agenzia.

Il decreto legge sulle semplificazioni e la lotta all'evasione viaggerà a braccetto con i nuovi principi della delega fiscale con cui sarà riscritto l'ordinamento tributario. Lo strumento su cui farli viaggiare è ancora tutto da definire, ma non sarebbe del tutto esclusa l'ipotesi di emendare la proposta di riforma fiscale presentata dal Governo Berlusconi e all'esame della commissione Finanze della Camera. In quel disegno di legge si potrebbero incardinare i principi della riforma fiscale targata Monti. Che al primo posto del riordino mette l'equità fiscale. Obiettivo da raggiungere con la destinazione dei proventi della lotta all'evasione in un apposito Fondo da cui poter prelevare le risorse necessarie alla graduale riduzione dell'Irpef applicata al primo scaglione o per rimodulare le detrazioni fiscali con particolare attenzione a quelle ritenute più rilevanti come quelle riconosciute per i familiari a carico.

L'equità fiscale passerà anche attraverso la riforma del catasto e l'eliminazione delle attuali sperequazioni esistenti nella tassazione degli immobili. Sperequazioni per altro accentuatesi con il ritorno del prelievo sulla prima casa e la contestuale rivalutazione dei moltiplicatori delle rendite catastali. Sul fronte del reddito d'impresa si annuncia un consistente restyling a tutto campo, a partire dalle deducibilità dei costi e delle perdite su crediti. La delega rivedrà anche l'intero impianto delle sanzioni tributarie, sia amministrative che penal-tributarie in modo tale da poterle rapportare al valore delle violazioni commesse o alla realtà del l'impresa. Sul fronte della certezza del diritto e in materia di elusione fiscale verrà poi codificato il principio dell'abuso del diritto.

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