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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2012 alle ore 08:11.
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
Il presidente della Germania, Christian Wulff, si è dimesso ieri mattina travolto da uno scandalo finanziario, aprendo un problema politico non di poco conto per il Cancelliere Angela Merkel. Le dimissioni di Wulff rappresentano un doppio colpo all'autorità del Cancelliere: era stata infatti la signora Merkel a imporne l'elezione due anni fa e la scelta del successore è ora complicata dal fatto che la maggioranza che sostiene il Governo non ha più i voti per eleggere da sola il prossimo capo dello Stato. Tanto che lo stesso cancelliere ha dovuto dichiarare ieri che la scelta verrà fatta insieme all'opposizione.
La vicenda del presidente della Repubblica è arrivata ieri mattina alla sua logica conclusione, con un breve annuncio al Palazzo Bellevue di Berlino, dopo che Wulff si era trovato da mesi sotto pressione, ma è stata fatta precipitare giovedì sera dalla richiesta della Procura di Hannover che venisse rimossa l'immunità del capo dello Stato. Questi è accusato dalla fine del 2011 di aver ricevuto anni fa un prestito da 500mila euro a condizioni di favore da un imprenditore locale quando era presidente della regione della Bassa Sassonia, per l'acquisto di una villa. La sua posizione si è aggravata con l'omissione del finanziamento nelle sue dichiarazioni e con una serie di altri passi falsi venuti alla luce nel frattempo, fra cui vacanze pagate da un produttore cinematografico e, soprattutto, pesanti minacce telefoniche al direttore del quotidiano popolare "Bild" se avesse pubblicato altre notizie sul suo conto. Wulff ha dichiarato ieri di non aver commesso illeciti, ma ha dovuto ammettere che la fiducia nei suoi confronti era ormai venuta meno.
Il suo caso personale si trasforma però ora in un caso politico per il Cancelliere Merkel, oggi all'apice della sua popolarità. Il capo del Governo aveva puntato tutto su Wulff nell'elezione presidenziale del 2010, qualcuno sostiene anche per togliersi di torno un futuro rivale alla guida del partito. Va detto inoltre che lo stesso Wulff era stato chiamato a sostituire il predecessore Horst Kölher, l'ex direttore del Fondo monetario, anch'egli sponsorizzato fortemente dalla signora Merkel e a sua volta costretto alle dimissioni. L'unico vantaggio per il Cancelliere è che il caso Wulff si chiude ora, a una distanza sufficiente dalle elezioni politiche che si terranno nel 2013, da minimizzarne il costo elettorale. Il Governo è però alle prese con due voti regionali nella Saar e nello Schleswig-Holstein nei prossimi mesi e soprattutto con alcuni voti parlamentari sulle questioni europee, dove diversi deputati hanno espresso dei dubbi sulla posizione del governo mettendone a rischio la maggioranza.