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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2012 alle ore 15:49.

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I prodotti energetici e gli alimentari sono beni che nell'area dell'euro hanno subito la maggiore impennata dei prezzi dal 2002, anno dell'introduzione della moneta unica europea. È quanto emerge si legge sul bollettino mensile della Bce. Se l'inflazione tendenziale nell'area è stata in media del 2,1%, il rincaro medio annuo dei prezzi dei prodotti energetici è stato invece del 5,4%: +9,6% per la sola voce dei carburanti liquidi.

I prezzi degli alimentari trasformati, invece, sono aumentati in media del 2,8% l'anno, in larga misura a causa della dinamica dei prezzi dei tabacchi salita del 6%, principalmente a causa degli aumenti delle imposte. I prezzi degli alimentari freschi hanno registrato un incremento medio dell'1,9%: 2,4% per il pesce, 2,2% per la frutta, 1,8% per la carne e 1,4% per la verdura. Per quanto riguarda i prezzi dei servizi, rileva l'Istituto di Francoforte, il tasso annuo di crescita dall'introduzione del contante in euro si è collocato al 2,2%, ovvero sostanzialmente in linea con l'inflazione media.

Nei dieci anni trascorsi dall'introduzione delle banconote in euro, nella voce "saloni di parrucchiere e istituti di bellezza" i prezzi sono aumentati del 2,2% in ragione d'anno, mentre nella categoria "ristoranti, bar e simili" sono aumentati del 2,8%, dato che quest'ultimo ha risentito indirettamente anche dei rincari degli alimentari trasformati. Infine, il tasso annuo d'inflazione dei beni industriali non energetici è stato solo dello 0,8%, principalmente a causa della forte contrazione dei prezzi delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione sulla scia dei rapidi progressi tecnologici in questo settore. Ad esempio i prezzi delle apparecchiature per l'elaborazione delle informazioni sono diminuiti del 12,5% su base annua e quelli delle apparecchiature fotografiche e cinematografiche e degli strumenti ottici del 10,5%. Per contro, la variazione tendenziale dei prezzi di gioielli e orologi si è collocata al 6,4%, in larga misura a causa dei rincari delle materie prime, in particolare dell'oro, negli ultimi anni.

Nel complesso, dall'introduzione del contante in euro, i prezzi dei singoli prodotti e servizi nell'area, sottolinea quindi la Bce, «hanno seguito andamenti fortemente divergenti. A fronte dell'impatto al rialzo dei prezzi dei beni energetici e alimentari dovuto agli shock sulle quotazioni mondiali delle materie prime, c'è stato l'effetto frenante dei prezzi dei beni Tlc, determinato dai progressi tecnologici in questo settore. Nel contempo, la dinamica dei prezzi dei servizi è rimasta sostanzialmente in linea con il tasso di inflazione armonizzata».

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