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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 08:37.

Un grande Napoli continua a sognare in Champions: 3-1 al ChelseaUn grande Napoli continua a sognare in Champions: 3-1 al Chelsea

La rimonta, se possibile, rende tutto ancora più magico, epico, amplificato. Il Napoli soffre, va sotto, poi stende e annulla quel che resta di un Chelsea palesemente a fine ciclo. Senza la guida di Mazzarri, squalificato, la squadra sembra comunque telecomandata a distanza. Reagisce alle difficoltà e si rianima quando, a tratti, sembra perdere colpi. Come nella ripresa quando, dopo la rimonta che la accompagna al riposo sul 2-1, pare sul punto di lasciarsi sopraffare dalla stanchezza e dalla veemente e orgogliosa reazione inglese o come quando Lavezzi, dopo un clamoroso gol fallito davanti alla porta di Cech si ripiega su se stesso. Ma è questione di minuti e proprio il ‘Pocho' ritrova il guizzo per affondare il colpo del 3-1 che non può e non deve illudere nessuno ma indubbiamente è più rassicurante di una vittoria di misura. Pensare che il più è fatto sarebbe da irresponsabili. Stanford Bridge (ritorno il 14 marzo) non è certo uno stadio rassicurante soprattutto per una squadra come il Napoli che ha qualità da vendere ma non ha l'esperienza e la malizia di chi i campi europei è abituato a calcarli con più disinvoltura, come l'erba del proprio del giardino.

Il 4-3-3 di Villas Boas è più guardingo si quanto si pensi. Lampard infatti siede in panchina e gli viene preferito prudenzialmente Malouda. Nonostante questo l'atteggiamento del Chelsea è tutto fuorchè attendista. I Blues si propongono in avanti in attesa di colpire al primo errore partenopeo e il primo rischio il Napoli lo corre su una palla pesa da Gargano con Sturridge che arriva fuori tempo sul pallone. Ben più pericolose due incursioni di Cavani e di Maggio. Sulla prima soprattutto Cech è provvidenziale e si salva di piede ma è di nuovo un errore ad incupire un San Paolo esuberante più che mai. Palla persa a metà campo e successivo liscio di Cannavaro che lascia campo libero alla conclusione vincente di Mata. E' il 27'. Frustalupi, al posto di Mazzarri, sprona i suoi ma il colpo viene accusato e si rischia ancora in un paio di occasioni. Poi il Napoli riordina le idee e spinto dall'urlo roboante del suo pubblico trova la forza per rimettere in piedi la partita in tempi ragionevoli per poter ripartire da capo. Al 38' infatti Lavezzi firma il pareggio con un destro a giro dal limite dell'area sul quale il portiere col caschetto non può nulla.

Comincia davvero un'altra partita. Il Chelsea inizia a vacillare paurosamente mostrando tutti i limiti di una squadra logorata e sfibrata che riesce a spaventare solo con l'esperienza e con qualche sporadica giocata di qualità dei singoli. Ma anche in questi casi gli manca il centesimo per fare una lira come sull'offensiva di Ramires che si avvia verso la porta di De Sanctis con disinvoltura impressionante ma fallisce la conclusione. Il Napoli sa perfettamente che un gol prima dell'intervallo muterebbe inesorabilmente gli equilibri della partita, nel bene o nel male.

E allora preme a tutto gas fino al gol del 2-1 che Cavani riesce ad infilare in rete un po' goffamente sull'assist di Inler, tornato finalmente al livello delle migliori gare disputate con la maglia dell'Udinese. Un gol fondamentale per ciò che rappresenta soprattutto sul piano psicologico. Ma il Chelsea che si ripresenta in campo nella ripresa è più determinato, più lucido e riesce a guadagnare metri, a presentarsi sotto porta in almeno tre occasioni e a tenere il Napoli più schiacciato nella sua metà campo. La fase difensiva degli inglesi resta invece deficitaria e Lavezzi in contropiede riesce a rendersi di nuovo pericoloso ma non a chiudere il match. Mani nei capelli per il ‘Pocho' che fatica a riprendersi dall'errore e sembra destinato a proseguire la sua partita in calo. La pillola della ritrovata autostima gliela serve però Cavani al 21', mettendolo in condizione di infilare la porta spalancata di Cech dopo aver superato Bosingwa. È un Napoli bellissimo, che mostra grande carattere e che avrebbe potuto mettersi ulteriormente al sicuro se non fosse intervenuto Cole a salvare sulla linea respingendo una conclusione di Maggio. Nei minuti finali servono sangue freddo e qualche precauzione in più, e in questa direzione va il cambio Lavezzi-Dzemaili che serra le maglie del centrocampo senza rinunciare al tentativo di incrementare il bottino. Un secondo gol del Chelsea sarebbe deleterio in vista del ritorno a Londra. Drogba però resta a bocca asciutta di fronte a una difesa che non si lascia sopraffare dall'ansia. Chissà che Chelsea troveranno gli uomini di Mazzarri tra un mese, nella bolgia di Stanford Bridge. Forse addirittura con una nuova guida tecnica. Villas Boas sulla panchina londinese sembra avere i giorni contati.

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