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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 09:12.

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Due marò, l'Italia presenta ricorso ad Alta Corte per il rilascio dietro cauzioneDue marò, l'Italia presenta ricorso ad Alta Corte per il rilascio dietro cauzione

L'Italia ha presentato un ricorso all'Alta Corte del Kerala per consentire il rilascio dei due miiltari italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani. Il quotidiano «The Hindu» parla oggi anche del ricorso, da parte delle autorità italiane, all'aiuto del Vaticano (le due vittime, Valentine Jalastein e Ajeesh Binki erano di religione cattolica) per consentire, si legge, il rilascio di Massimiliano Latorre e di Salvatore Girone il ritorno in Italia dopo il pagamento di un risarcimento alle famiglie delle vittime.

«Ma l'India mantiene la sua posizione ferma. Il loro caso sarà perseguito qui. E poi, a meno che il tribunale non decida altrimenti, saranno processati qui», ribadiscono fonti altolocate citate dal quotidiano precisando che, secondo la sezione 4 del codice penale indiano un reato commesso «ovunque» contro un cittadino o una imbarcazione indiani può essere perseguito in India.

Uno degli avvocati che assistono i due militari italiani ha anticipato all'agenzia Pti che l'istanza presentata all'Alta corte per il loro rilascio si basa sulla tesi che la polizia del Kerala non ha l'autorità di condurre un'inchiesta su un incidente avvenuto oltre le acque territoriali indiane.

India rivendica giurisdizione
La disputa sulla competenza di giurisdizione tra Italia e India sul caso della petroliera Enrica Lexie non sussiste perché la posizione della nave non aveva importanza. Lo hanno detto "fonti ufficiali" al quotidiano The Times of India, spiegando che "il comma 2 dell'articolo 4 del Codice penale indiano (IPC)", 'Estensione del codice ai reati extra-territorialì, attribuisce a Nuova Delhi la giurisdizione su qualsiasi fatto in cui sia coinvolto un cittadino indiano. "Loro (la Marina italiana, ndr) parlano di una competenza extraterritorriale di 5 mila miglia, ma "il comma 2 dell'articolo 4 permette di giudicare l'imputato e - come recita il testo della norma - si applica a qualsiasi persona in qualsiasi nave o aeromobile immatricolato in India ovunque esso si trovi".

Investigatori indiani dai due marò
Lo speciale team investigativo della polizia di Kochi è arrivato a fine mattinata nella guesthouse dove sono detenuti i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il commissario Ajit Kumar, che guida la squadra, è entrato nella foresteria insieme a un ufficiale della polizia di Kollam che è titolare delle indagini. Ma non è chiaro se stiano interrogando i due militari. A un certo punto Latorre è uscito, ma è subito ritornato all'interno quando si è accorto dei fotografi che stazionano su degli articolati fuori dal muro di cinta del bungalow situato nell'area portuale. Attualmente i due marò sono in stato di arresto, pur godendo di un trattamento di favore sotto custodia della polizia. Nelle prossime ore il magistrato deciderà e non è escluso che i due militari italiani possano finire in prigione.

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