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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2012 alle ore 18:25.

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Il salvataggio della Grecia. «Senza salvataggio, niente partita»
L'accordo raggiunto sul salvataggio della Grecia, «potrebbe essere l'inizio di un nuovo mondo» continua Draghi nell'intervista al Wall Street Journal.
«Mi sembra che il più grande rischio risieda nella mancanza di implementazione» del piano, spiega il numero uno dell'Eurotower, «alcune misure sono indirizzate a migliorare crescita e creazione di posti di lavoro. Altre sono tese a un radicale consolidamento fiscale. Sono complementari per assicurare il ritorno alla crescita dopo l'inevitabile contrazione dell'attività economica». Domanda degli intervistatori: se la crisi greca fosse una partita di baseball a che inning saremmo? «Non conosco il baseball - risponde Draghi - ma se non fosse passato l'ultimo pacchetto di provvedimenti non ci sarebbe più partita».

Modello sociale europeo ormai superato
Nell'intervista, Draghi osserva come la crisi del debito stia avendo anche l'effetto positivo di spingere l'Europa verso una maggiore unione e di aver dimostrato come il modello sociale del vecchio continente non sia più sostenibile, «se guardiamo ai tassi di disoccupazione giovanile» di alcuni Paesi. «Non ci sono soluzione rapide ai problemi europei - ha aggiunto Draghi - ed è irrealistico aspettarsi che la Cina venga in soccorso con i suoi forzieri pieni di denaro». A proposito il governatore osserva come «non ci siano segnali di investimenti della Cina nella Ue».

Il «pregiato modello sociale ed economico dell'europa», che garantisce la sicurezza del lavoro e gli ammortizzatori generosi, «é obsoleto». Per spiegare il concetto il numero uno di Francoforte cita come esempio gli alti livelli di disoccupazione giovanile, ora al top, al 50%, in Spagna.

La citazione del premio Nobel Rudi Dornbusch
Per argomentare sul declino dell'attuale modello sociale europeo, Draghi prende in prestito una frase del premio nobel per l'economia Dornbusch: «Un tempo Rudi Dornbusch era solito dire che gli europei sono così ricchi che possono permettersi di pagare tutti per non lavorare. Questo tempo - sottolinea Draghi - é andato».

La stretta del credito
Secondo Draghi, l'Europa con l'operazione di rifinanziamento a lungo termine da 490 miliardi di euro condotta alla fine di dicembre «ha evitato una stretta del credito persino più grave» di quella evidenziata dalle statistiche. Quanto al programma di acquisto di titoli di stato (il Securities Market Program) Draghi ha difeso gli interventi «fatti per ragioni di interesse pubblico» ma che, ha sottolineato, «sono piccoli se paragonati alle dimensioni del mercato europeo dei Bond». Inoltre, ha sottolineato, «di recente si sono sempre più ridotti».

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