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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2012 alle ore 18:56.

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Poca chiarezza su quale sia il tetto agli stipendi pubblici e primato delle buste paga delle forze di sicurezza, militari e ministero dell'Economia. Sono gli aspetti che colpiscono appena si scorre l'elenco di 60 nomi di grand commis con relative buste paga consegnato al Parlamento dal ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi.

La prima considerazione è la difficoltà per la stessa pubblica amministrazione e per il governo di conoscere quale sia il tetto agli stipendi pubblici introdotto dal governo Monti nel decreto salva Italia. L'attuazione è rimessa a un Dpcm che deve essere firmato dal premier, Mario Monti. Il tetto, insuperabile (in teoria), è il trattamento del primo presidente della Cassazione, il magistrato Ernesto Lupo.

Ma qual è il suo stipendio? Su questo pare ci sia una certa confusione.
Appena la bozza di Dpcm di Monti è stata inviata al Parlamento, il 30 gennaio, si è parlato di un tetto di 304mila euro lordi annui (in realtà sarebbero 304.951,95 euro, secondo l'adeguamento deciso in questi giorni dall'Antitrust e dall'Autorità delle comunicazioni), successivamente è stata diffusa l'informazione che il tetto sia di 294mila euro.

In fondo all'elenco di Patroni Griffi c'è scritto: «N.B. La differenza di alcune dichiarazioni tra 304.000 e 294.000 è dovuta al fatto che il primo modulo inviato per la richiesta dei dati faceva riferimento al trattamento economico massimo del 2011 pari a 304.000. Successivamente è stato comunicato dal ministero della Giustizia il nuovo trattamento economico del primo presidente della Corte di cassazione».

Sembrerebbe quindi che, mentre si discuteva di fissare un tetto, il parametro di riferimento si sia abbassato. Misteri della burocrazia o impenetrabilità delle norme sulle buste paga dello Stato? Sarebbe opportuno che qualcuno lo chiarisse in modo definitivo e autorevole, forse dovrà farlo lo stesso Monti. Oppure il Parlamento potrebbe convocare per un'audizione il primo presidente della Cassazione, Lupo e chiedergli la busta paga.

La stravaganza di questo balletto di cifre ha già provocato molta confusione. Intanto i vertici di due importanti Autorità indipendenti di regolazione, l'Antitrust presieduta da Giovanni Pitruzzella e l'Agcom di Corrado Calabrò, hanno pubblicato sul loro sito i nuovi stipendi, abbassandoli rispetto al valore precedente, che era di 475.643 euro annui per i presidenti e di 396.369,44 per gli altri commissari: entrambe le autorità dichiarano che i nuovi stipendi lordi annui sono di 304.951,95 euro, sia per il presidente sia per i componenti del collegio. Ma se il tetto fosse di 294mila euro, sia Pitruzzella sia Calabrò sarebbero "fuorilegge" e dovrebbero tagliare ancora di più le loro buste paga.

La seconda considerazione è il primato degli stipendi dei militari e forze di sicurezza. Dai dati resi noti, non è detto che nella lista ci siano tutti i grand commis, il più pagato è il capo della polizia, Antonio Manganelli, 621.253,75 euro (l'elenco non precisa a quale anno siano riferiti i dati). Stipendi tra i più alti per chi ha le stellette: il capo di Stato maggiore della difesa, generale Biagio Abrate, ha uno stipendio di 482.019,26 euro. Guadagnano poco meno di lui i capi di Stato maggiore delle tre armi, Giuseppe Valotto (Esercito) 481.021,78 euro, Bruno Branciforte (Marina) 481.006,65, Giuseppe Bernardi (Aeronautica) 460.052,83, poi c'è il segretario generale della difesa, Claudio de Bertolis, 451.072,44 euro.
Tra gli uomini in divisa e il capo della polizia si collocano alti esponenti del ministero dell'Economia e Finanze: il ragioniere generale dello Stato Mario Canzio ha una busta paga annua di 562.233 euro, 26mila euro in più dell'inossidabile capo di gabinetto dello stesso ministero Vincenzo Fortunato.

Nell'elenco di Patroni Griffi c'è anche un dirigente che non sa se il suo stipendio verrà tagliato, il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Guadagna 300mila euro. Con il tetto a quasi 305mila euro la sua busta paga sarebbe salva. Ma se, come sembra, il tetto è di 294mila euro, subirà un taglio di 500 euro al mese. Salvo colpi di scena.

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