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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 08:48.

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Dal colpo di testa inutilmente vincente di Muntari a quello incredibilmente perdente di Pazzini, una giornata di straordinaria follia. Il Milan continua a non vincere i confronti diretti, anche quelli che meriterebbe, l'Inter continua a non far gol e a perdere contro avversari di ogni livello. La Roma a farsi del male in campo e fuori, la Lazio a domandarsi se continuare con Reja o se svoltare con Zola. Lo stesso dubbio che sta tormentando Moratti a proposito di Ranieri.

Due squadre sono praticamente già retrocesse, Cesena e Novara, il Lecce invece sta mettendo paura a un bel po' di avversari che si ritenevano al sicuro. Per esempio la Fiorentina. In testa, al netto di una sfida che ha avvelenato il resto della stagione, la Juve si è presa per il momento il bonus dei confronti diretti: in caso di arrivo a pari punti, lo scudetto infatti sarà suo. Per il momento si scrive Milan a più uno, ma si può leggere a meno due se la Juventus vincerà il recupero di Bologna. Tra la clamorosa svista arbitrale e la netta flessione finale, un match point che i rossoneri non sono riusciti a trasformare.

Con tutto il rispetto per le larghe vittorie di Atalanta e Siena, l'impresa di giornata resta quella dell'Udinese. Tre giorni prima aveva vinto largo in coppa a Salonicco, non proprio una gita di piacere. Ieri sera ha bissato a Bologna, sul campo di una delle squadre più in forma del momento. Udinese e Lazio restano comunque in scia della coppia di testa. E tengono sotto controllo, almeno per ora, il tentativo di rimonta del Napoli.

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