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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 08:49.
La caduta libera dell'Inter e quella rovinosa della Roma riempiono i pochi spazi domenicali liberi dalla scia di polemiche di Milan-Juve. Fanno entrambe rumore seppur tanto diverse nella forma e nei contenuti. Più prevedibile, probabilmente, quella dell'Inter che nel girone di ritorno ha raccattato solo un misero punticino.
Frantumati psicologicamente dalle ultime sconfitte e in particolar modo da quella beffarda di Marsiglia, i nerazzurri si piegano anche a Napoli e il risultato di 1-0 non la dice neppure tutta sul netto predominio degli uomini di Mazzarri.
E' il ‘Pocho' Lavezzi a pescare al 59' l'angolino giusto dopo un'azione di Dzemaili (ottimo come sostituto di Hamsik) e a rinfocolare le mire europee degli azzurri. Non è stato neppure necessario strafare perché l'Inter è scesa in campo con le mani alzate, disarmata e povera di idee e di stimoli. Ranieri le ha tentate tutte, ha rivoluzionato in corsa uomini e moduli senza che si intravedesse uno spiraglio di luce. Niente. Elettroencefalogramma piatto. Solo nel finale, con gli avversari in dieci per l'espulsione di Aronica, Pazzini si presenta sotto porta ma la sua conclusione è in linea con le ultime disastrose prestazioni. Notte agitata per Massimo Moratti che, sotto sotto, sa che il problema va affrontato alla radice con una rifondazione paziente e ben pianificata.
L'esonero di Ranieri sarebbe un'inutile, dispendiosa e superficiale correzione. Ma Appiano Gentile non è l'unico posto in cui si respira aria pesante. Lo spogliatoio della Roma è una polveriera dopo il 4-1 rimediato a Bergamo. L'esclusione di De Rossi per motivi disciplinari è stato un atto di coerenza e coraggio da parte di Luis Enrique ma il nervosismo è cresciuto durante la gara dominata dagli uomini di Colantuono e i giallorossi hanno chiuso la gara in 9 per le espulsioni di Osvaldo e Gago che salteranno il derby di domenica prossima. Mai così brutta la Roma, evanescente in avanti e vulnerabile dietro. Moralez, Marilungo e Denis hanno scorrazzato liberamente negli spazi con ripartenze letali che hanno favorito il ritorno al gol di Denis che, ibernato dall'ultima gara del 2011, si è risvegliato dal letargo con una tripletta.
Ricomposti i cocci tra Lotito e Reja, almeno fino a nuovo ordine, la Lazio torna alla vittoria1-0 inguaiando la Fiorentina. E tiene il passo anche l'Udinese con una convincente vittoria esterna, sul campo del Bologna e con il ritorno di Di Natale, a segno dal dischetto. Per i viola, dicevamo, un doppio problema visto che la quota salvezza si è alzata e squadre come il Lecce o il Siena riprendono quota. Cosmi è infatti soddisfatto del suo lavoro con il Lecce e la vittoria di ieri a Cagliari è in effetti un colpaccio in chiave salvezza anche se i salentini devono confermarsi sul piano della continuità. Vola il Catania sulle ali del suo ‘aeroplanino' che la società sta cercando di blindare.
Montella sarebbe infatti nel mirino di grandi squadre e la vittoria di ieri, schiacciante, sul Novara ha senza dubbio la sua impronta. Siena-Palermo vince l'oscar domenicale di palla avvelenata. Anche qui tanti errori arbitrali hanno scaldato gli animi ma il 4-1 sul Palermo è sicuramente più legato ai demeriti di un Palermo mai in partita, e sotto shock per l'espulsione di Balzaretti, severissima, dopo pochi secondi di gara. Tre punti pesantissimi, infine, quelli che il Chievo ha conquistato contro il Cesena, grazie a un gol di Moscardelli. Per i bianconeri sempre più buio.
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