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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 19:28.
NEW YORK - Warren Buffett ha scelto il successore. Adesso a Wall Street non resta che scoprire chi sara' l'erede del piu' famoso e influente investitore americano. L'Oracolo di Omaha, nella sua lettera annuale agli azionisti da anni ormai diventato un rito atteso con trepidazione dai mercati, ha fatto sapere che il successore c'è. Il nome, pero', è rimasto per ora segreto. Tanto segreto che non lo sa neppure il prescelto, ha dichiarato oggi Buffett durante un'intervista alla rete televisiva Cnbc. Un solo indizio, ben poco rivelatore se non del fatto che è probabile si tratti di un veterano del gruppo, è contenuto nella lettera ai soci rilasciata nel fine settimana: il prescelto ha la massima «stima degli esponenti del board», che lo conosce molto bene da tempo.
Per gli investitori è cosi cominciata una gara di scommesse tra gli executive considarati "papabili" per la poltrona di amministratore delegato di Berkshire Hathaway, una corazzata finanziaria con oltre cento miliardi di dollari di investimenti, una capitalizzazione di mercato da 200 miliardi, 270mila dipendenti sparsi nel mondo in attività che vanno dalle ferrovie alle assicurazioni, dai gelati all'abbigliamento. L'elenco dei candidati a ricevere, prima o poi, le redini da Buffett comprende, neanche a dirlo, i suoi stretti e fidati collaboratori.
C'è Ajit Jain, suo luogotenennte nelle assicurazioni, e ci sono Matt Rose, responsabile della controllata nelle ferrovie, Gregory Abel, alla guida delle operazioni nell'energia, Tony Nicely, di Geico, business di polizze auto, e Tad Montross, a capo delle riassicurazioni General Re. Tutti hanno ricevuto complimenti da Buffett nelle ultime sue "lettere", tra questi Jain, 60 anni e di origine indiana, che dal 1986, reduce da McKinsey, in avanti ha costruito di fatto l'impero nelle insurance per la Berkshire.
Certo è che tra i potenziali successori non appare invece David Sokol, noto gestore e fino all'anno scorso considerato il braccio destro di Buffett. È stato travolto da uno scandalo di scarsa trasparenza in compravendite di titoli che ha lasciato una macchia sull'immagine integerrima della Berkshire. Buffett ha ora indicato che su Sokol, che ha lasciato la società, e probabile sia in corso un'inchiesta.
La necessità di risolvere il rebus della successione, per l'81enne Buffett, era ormai diventato una necessità pressante, anche se lui stesso ha precisato, ancora una volta, di essere in "buona salute" e non avere alcuna intenzione di ritirarsi. Ma l'incertezza sul futuro dei vertici del gruppo ha pesato sul titolo: Berkshire ha perso il 4,7% l'anno scorso e quest'anno e' in rialzo di molto meno rispetto all'indice Standard & Poor's 500. Una disamore del mercato che ha spinto Buffett anche a lanciare, sul finore del 2011, anche un insolito pianio di ruiqcquisti di titoli del gruppo.
Gli investitiri temono che chi prendera' le redini non sia al'altezza di Buffett, oppure ancor piu' che non emerga in tempo un candidato chiaro. Buffett ha cercato di mettere a tacere almeno la seconda preoccupazione. Aveva finora indicato che avrebbe diviso i suoi incarichi tra più executive di fiducia. Con l'ultima mossa ha aggiunto che comunque un chief executive ci sara', anche in presenza di una gestione piu' collegiale. Rivelare subito il nome, tuttavia, potrebbe essere prematuro e controproducente, rischierebbe di alimentare dubbi sui processi decisionali: Buffett ha sostenuto che molte grandi aziende in cui la stessa Berkshire ha investito, da Ibm a Coca-Cola, cambiano management e prosperano senza svelare con eccessivo anticipo i loro futuri dirigenti.
Buffett, oltre a parlare del futuro della sua società, ha dato anche conto di alcuni nuovi investimenti del presente, in un segno concreto della sua continua passione e impegno per i mercati e il business. In particolare ha citato opportunità in Europa: nonostante la crisi, l'Oracolo di Omaha ha detto di aver investito in otto titoli del Vecchio continente, scommettendo 175 milioni di euro in ciascuno, perche' li considera sottovalutati. Peccato che, in questo caso come in quello del suo erede designato, non abbia fatto nomi.
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