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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2012 alle ore 18:01.
L'ultima modifica è del 01 marzo 2012 alle ore 12:01.

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È un vertice europeo "senza patemi d'animo" quello che si aprirà in serata a Bruxelles, secondo l'espressione dello stesso presidente della Commissione José Manuel Barroso. Rinviata ogni decisione su un potenziamento del fondo di stabilità Esm, la riunione si concentrerà su una tema meno controverso ma altrettanto difficile: il rilancio dell'economia europea.

La questione non è semplice. Esaurita l'arma della politica monetaria, spuntata l'arma della spesa pubblica, i governi dell'Unione devono agire su altri fronti. C'è chi deve liberalizzare un tessuto economico troppo ingessato. Chi deve lottare contro la disoccupazione giovanile. Chi deve ridurre l'onere pensionistico. E chi infine deve dotare la propria economia di infrastrutture più moderne.

In fin dei conti la sfida è trovare un equilibrio tra crescita e austerità. Nel sottofondo, in questo contesto, c'è il caso esemplificativo della Spagna. Il paese sta facendo i conti con un deficit pubblico più elevato del previsto (pari all8,5% del PIL nel 2011, rispetto a un obiettivo del 6%). Il nuovo premier Mariano Rajoy, giunto al potere in dicembre, sta chiedendo di poter correggere la traiettoria di riduzione del disavanzo.

Il programma di stabilità spagnolo prevede un deficit del 4,4% nel 2012, sulla basa di una crescita del 2,3%. Nel frattempo, la stima è stata rivista, e la Commissione ormai prevede una contrazione dell'economia dell'1%. Alla luce sia del deterioramento economico che dell'elevato disavanzo nel 2011, Rajoy sta facendo pressione per avere maggiore flessibilità. Per ora, le risposte alle richieste spagnole non sono ancora definitive.

Il caso spagnolo non lascia nessuno indifferente, tanto meno l'Italia che ha subìto anch'essa una revisione al ribasso delle stime di crescita e che da tempo vorrebbe obiettivi di finanza pubblica più flessibili che tengano conto delle riforme adottate dal governo Monti. Il dibattito tra crescita e austerità non è facile in un contesto nel quale la credibilità del risanamento dei conti pubblici non può essere messa in dubbio.

Tra oggi e domani, oltre al rilancio dell'economia, i governi europei discuteranno anche della situazione greca (potrebbero dare il benestare al versamento di una nuova tranche di aiuti); della candidatura della Serbia all'ingresso nell'Unione (bloccata per ora dalla Romania, preoccupata per i diritti della sua minoranza nel paese balcanico); e della conferma di Herman Van Rompuy alla presidenza del consiglio europeo.

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