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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2012 alle ore 20:48.

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Una strada tortuosa, anche per due amici: in ottobre salta l'accordo che avrebbe aperto a Gazprom il mercato italiano della vendita al dettaglio di energia, ma il gas continua a essere uno degli argomenti preferiti nelle telefonate e negli incontri tra Berlusconi e Putin. Tanto che quando scoppieranno le due guerre del gas tra Russia e Ucraina, a spese dell'Europa, Berlusconi rivendicherà il merito di aver fatto ripartire le forniture.

Nell'aprile 2006, con l'arrivo di Romano Prodi al Governo, Putin perde il suo alleato più sicuro tra i leader internazionali. Ma un anno dopo Berlusconi è comunque in Russia, a Pietroburgo e poi sul lago Valdaj, in visita privata da Putin: gli incontri di questo periodo sono ancora più misteriosi dei precedenti.

Il ritorno di Berlusconi al Governo è subito occasione di un altro scontro con la stampa: a Villa Certosa, nell'aprile 2008, Berlusconi fa il gesto di sparare a una giornalista russa che aveva osato porre una domanda sulla presunta relazione tra Putin e una ginnasta, Alina Kabaeva. In ogni caso al centro dei colloqui con il presidente russo – che stava per passare la mano a Dmitrij Medvedev – c'è ancora Gazprom e le possibilità di collaborazione con Eni nella Libia di Muammar Gheddafi.

L'agosto successivo, il legame con Berlusconi si rivela cruciale per Putin: permetterà alla Russia entrata in guerra contro la Georgia di non restare isolata in Europa, anche se la giustificazione dell'operato di Putin da parte di Berlusconi rischia una crisi diplomatica con Tbilisi.

La visita di Berlusconi a Mosca del 6 aprile 2009 è annullata dal terremoto in Abruzzo, per rilanciare la loro alleanza strategica dovranno aspettare maggio. A Soci Eni e Gazprom firmano l'accordo per costruire South Stream, Putin e Berlusconi festeggiano in riva al mare. "Se avessimo con i Paesi dell'Unione europea lo stesso rapporto che abbiamo con l'Italia – dice Putin - sarebbe un'ottima cosa".

In ottobre un altro vertice sul lago Valdaj coinvolge la Turchia nel progetto South Stream, ma da Roma l'opposizione si chiede se non siano anche affari personali a portare Berlusconi in Russia così spesso – e così misteriosamente, nel dichiarato tentativo di sviare la stampa. Non porta bene, intanto, la benedizione di Putin e Berlusconi sulle intese tra Fiat e la russa Sollers, che non riusciranno a decollare.

Nel settembre 2010 – Berlusconi è di nuovo a Mosca – i due leader scherzano, ripromettendosi di restare al potere fino a 120 anni. Il presidente del Consiglio è appena arrivato da Yaroslavl, dove a un Forum internazionale ha detto che Putin, per la Russia, "è un dono del cielo". In ottobre il lago Valdaj è testimone di un altro blitz di Berlusconi per festeggiare il compleanno di Putin. Quando si rivedranno, vicino a Soci all'inizio di dicembre, saranno costretti a smentire il fiume di rivelazioni portate alla luce nel frattempo da WikiLeaks: in un documento, in particolare, l'ex ambasciatore americano Ronald Spogli cita fonti georgiane secondo cui Putin pagherebbe a Berlusconi una tangente per ogni gasdotto che Eni costruisce con Gazprom.

Se anche a distanza Putin difende Berlusconi attribuendo a "invidia" i suoi rapporti con le donne sempre più al centro dell'attenzione dei giornali, Berlusconi fa notare che proprio l'essere nel mirino della stampa è un altro degli elementi che li avvicina. L'ottobre 2011 porta un altro compleanno per Putin e un altro viaggio semi-segreto, questa volta in compagnia dell'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Il mese dopo Putin elogia l'amico come "uno degli ultimi Mohicani della politica europea". Ma che Berlusconi non sia più al Governo non ha nessuna importanza: ora che Putin è stato rieletto presidente, e malgrado i dubbi sulla correttezza del voto, è comunque Berlusconi il primo politico straniero a venire in Russia per rendergli omaggio. E anche questa volta, tutto è avvolto nel mistero, il luogo, gli argomenti di cui parleranno. Unica certezza, quel legame speciale.

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