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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2012 alle ore 20:48.

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Sotto il titolo "L'amico Putin", la copertina lascia subito capire a chi si allude in questo libro di Francesca Mereu che dedica l'ultimo capitolo al senso del legame particolare tra i due uomini che appaiono nella fotografia: Vladimir Putin e Silvio Berlusconi sotto due enormi colbacchi di pelliccia. A cena nella foresta di Zavidovo, fuori Mosca, 21° sotto zero. Febbraio 2003. In quel momento il problema centrale era la crisi irachena, la prospettiva di un conflitto imminente: dopo un giro di consultazioni tra Londra e Washington, Berlusconi aveva l'incarico di mediare con il presidente russo.

All'epoca Putin era al potere da tre anni, ma già i rapporti con Berlusconi erano consolidati: i due uomini si erano incontrati la prima volta a Genova, nel luglio 2001, per il vertice del G8. In quell'occasione avevano parlato di Blue Stream, progetto di gasdotto sottomarino di Eni e Gazprom, avevano gettato le basi di un rafforzamento dei legami economici bilaterali. Presto il rapporto ufficiale verrà accompagnato da una dimensione personale: la catena di contatti, colloqui telefonici e visite tra Italia e Russia inizierà subito dopo, e Putin sarà subito uno dei leader internazionali più frequentati da Berlusconi.

A fine ottobre 2001 il presidente del Consiglio italiano è già a Mosca: "Accordi a tutto campo", "rapporto privilegiato", scrivono le agenzie, riportando gli elogi del premier italiano per gli straordinari progressi in termini di democrazia e sviluppo economico che Putin sta facendo compiere alla Russia. Berlusconi tornerà a Soci, ospite nella residenza di Putin sul Mar Nero, nell'aprile 2002: "Mi sembra di andare a incontrare un vecchio amico", dice. Il mese successivo, a Pratica di Mare, nasce il Consiglio Russia-Nato.

Il rapporto tra Berlusconi e Putin dimostra subito una vicinanza particolare perché coinvolge le famiglie, le figlie di Putin – in patria coperte dal mistero più totale – sono ospiti di Berlusconi in Sardegna già nell'estate 2002. A ottobre Berlusconi è a Mosca per una visita-lampo, a dicembre i due amici saluteranno l'avvio di Blue Stream.

Nell'estate 2003 Putin è in Sardegna, di nuovo i colloqui sono concentrati sull'Iraq. A novembre, Berlusconi è ormai vicino a Putin al punto di prendere le sue parti di fronte alla stampa internazionale sul caso Yukos – Mikhail Khodorkovskij è appena stato arrestato – e sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia: "Non diffondiamo leggende", sbotta Berlusconi accusando la stampa di distorcere le notizie sull'"operazione anti-terrorismo" in corso nel Caucaso. Oltre al business, li lega una sintonia anche su questi temi?

Nell'aprile 2004 la città russa di Lipetsk viene rimessa a nuovo per accogliere Putin e Berlusconi, che inaugureranno uno stabilimento Merloni. Nell'agosto 2005 Putin chiede al presidente del Consiglio – di nuovo in Russia – di consentire a Gazprom di investire più intensamente in Italia, nelle reti di distribuzione del gas; a sua volta Berlusconi lavora per rafforzare la presenza delle compagnie energetiche italiane in Russia.

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