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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2012 alle ore 22:41.

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Donne e lavoro, stress in agguato sulla via di casa (Fotogramma)Donne e lavoro, stress in agguato sulla via di casa (Fotogramma)

Le donne occupate sono capaci di tutelare meglio se stesse dai rischi sui luoghi di lavoro, come dimostrano il calo degli infortuni nell'ultimo decennio, ma allentano la guardia appena fuori. Gli incidenti al femminile avvengono infatti soprattutto nel tragitto casa-lavoro-casa: sui circa 89mila infortuni in itinere rilevati nel 2010, 45.000 hanno riguardato donne e 44.000 uomini.

Conciliare famiglia e lavoro, test quotidiano
La prevalenza si conferma in termini di decessi: sui 78 infortuni mortali denunciati complessivamente dalle donne nel 2010, oltre la metà (41 casi) sono avvenuti in itinere. Per l'Associazione nazionale tra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), che ha presentato a Roma i dati del II Rapporto «Donne, lavoro e disabilità», il pericolo più reale e diffuso per la donna lavoratrice è rappresentato proprio dal percorso di andata o ritorno dal lavoro, quando deve fronteggiare in concreto la difficile conciliazione tra tempo di lavoro-cura familiare. Per la maggior parte di loro, impegni non delegabili: la sveglia dei figli, accompagnarli a scuola, e mille incombenze prima di andare al lavoro, o tornado dall'ufficio, con inevitabili riflessi in termini di lucidità e concentrazione e quindi della sicurezza.

Incidenza infortunistica in calo
Secondo il Rapporto Anmil, la crescita delle donne occupate registrata negli ultimi dieci anni (8,5 milioni nel 2001, 9,2 milioni nel 2010, +8,4%) non ha inciso sul numero degli infortuni delle lavoratrici (244mila nel 2001, mille in più nel 2010), come conferma il calo del 38% delle morti sul lavoro, da 127 a 79 casi nel decennio 2001-2010, e dell'incidenza infortunistica femminile: dai 28,6 a 26,6 infortuni per mille donne occupate. Il settore con la più alta incidenza infortunistica è la sanità, dove si concentra quasi il 12% degli infortuni femminili. Le vittime di infortunio sono soprattutto le infermiere, che in totale subiscono il 10% degli infortuni incorsi a donne.

Le conferme nei dati Inail
Intervenendo alla presentazione del rapporto Anmil, il commissario straordinario dell'Inail, Gian Paolo Sassi, ha descritto la situazione aggiornata degli infortuni sul lavoro nei priomi nove mesi del 2011, che risultano calati del 4,5%: diminuzione più marcata per gli uomini (5%), che per le donne (3,4%). Per Sassi, al settembre scorso hanno perso la vita
57 donne, rispetto alle 53 dello stesso periodo del 2010, con un incremento del 7,5%, contro un decremento dell'1,6% degli uomini. La maggior parte degli incidenti - rileva l'Inail - avvengono "in itinere", nel tragitto da casa al lavoro. «Siamo molto sotto la media europea - ha commento Sassi - perchè in Italia non ci sono strutture adeguate. Secondo l'Inail non è più rinviabile una politica di sostegno ai tempi di vita e di lavoro».

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