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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 20:45.
L'ultima modifica è del 08 marzo 2012 alle ore 18:27.

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L'italiano Franco Lamolinara, il tecnico preso in ostaggio il 12 maggio 2011 da un gruppo armato del movimento terroristico islamista Boko Haram, è rimasto ucciso nel corso di un'operazione a Sokoto, nel Nord della Nigeria - condotta da forze nigeriane e da un commando delle Sbs britanniche, le teste di cuoio della Royal Navy - volta a liberare lui e il britannico Cristopher Mc Manus, anch'egli deceduto nel corso del blitz. I rapitori sono stati arrestati, come ha annunciato il presidente nigeriano Goodluck Jonathan. A Roma «sorpresa» all'inizio, montata con il passare dei minuti in vera e propria «irritazione». L'Italia, ha fatto sapere Palazzo Chigi in serata, è stata avvertita solo «a cose fatte» del blitz deciso dal premier britannico David Cameron.

Monti convoca il Comitato per la sicurezza della Repubblica
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha chiesto in serata al presidente della Nigeria Jonathan di «avere al più presto una ricostruzione dettagliata delle circostanze che hanno portato all`uccisione degli ostaggi Franco Lamolinara e Christopher McManus». Monti ha convocato venerdì mattina alle ore 9 il Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica).

Polemiche sulle modalità del blitz. D'Alema: si faccia piena luce
Chiarimenti sul blitz deciso senza che le autorità britanniche abbiano avvisato l'Italia e che ha portato all'uccisione di Franco Lamolinara in Nigeria sono stati chiesti dal presidente del Copasir, Massimo D'Alema, che ha anche informato che l'organismo si adopererà per fare «piena luce» sulla vicenda.

Chi era Lamolinara
Lamolinara lavorava per la società di costruzioni Stabilini Visinoni Limited. Era in Nigeria da circa dieci anni e al momento del rapimento era impegnato nella costruzione di un edificio della Banca centrale. Nel sequestro erano stati coinvolti anche un ingegnere nigeriano, rimasto ferito da colpi di arma da fuoco e un collega di nazionalità tedesca, riuscito a fuggire scavalcando una rete metallica situata all'esterno.

Che cosa è il Boko Haram
Il movimento di Boko Haram, accusato dell'uccisione di Lamolinara e di McManus, è un gruppo di fondamentalisti islamici che si richiama ai talebani dell'Afghanistan. Composto essenzialmente da studenti che hanno abbandonato gli studi, il movimento nasce nel 2002 a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, nel nord est del Paese. Ma è nel gennaio 2004 che si fa conoscere, installando la sua base nel villaggio di Kanamma, nello Stato di Yobe, nel nord est, alla frontiera con il Niger. Il movimento ha ribattezzato la sua base "Afghanistan".

La setta inizialmente contava circa 200 membri, fra cui due donne. Le sue dimensioni attuali non sono note. Come l'ex regime talebano in Afghanistan, i miliziani di Boko Haram vogliono instaurare uno Stato "islamico puro" nel nord del Paese. In una intervista con l'Afp nel 2005, uno dei suoi leader, Aminu Tashen Ilimi, dichiarò che il gruppo intendeva lanciare una insurrezione armata e ripulire la società dall'"immoralità" e dall'"infedeltà". Negli ultimi mesi sono stati responsabili di attentati che hanno provocato la morte di decine di cristiani.

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