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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2012 alle ore 10:19.

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È gelo tra Roma e Londra, ai limiti della crisi diplomatica. A Copenaghen, dove partecipa alla riunione informale dei ministri degli Affari esteri della Ue, il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha fatto sapere di aver chiesto al collega William Hague di fare «massima chiarezza» sul blitz in Nigeria «nel più breve tempo possibile, nelle prossime ore» sulla vicenda della morte dei due ostaggi di Boko Haram, Franco Lamolinara e Chris McManus, in Nigeria. L'ambasciatore britannico in Italia Christopher Prentice ha incontrato il direttore generale della Farnesina Giampiero Massolo. Mentre il Regno Unito fa quadrato, e sottolinea, con esponenti del governo di David Cameron, che l'Italia è stata informata mentre si decideva di agire, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha criticato la decisione di Downing Street di intervenire con la forza in Nigeria per liberare i due ostaggi, senza consultare il nostro Paese. «È effettivamente inspiegabile il comportamento del Governo inglese che non ha informato e consultato l'Italia rispetto a una azione di forza che poteva fare», è stato il commento di Napolitano. C'è forte irritazione anche a palazzo Chigi, dove il premier Mario Monti ha deciso di rendere permanente il Cisr, il comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. È intervenuto il presidente del Copasir Massimo D'Alema: i chiarimenti forniti dagli inglesi, ha detto D'Alema, non convincono. Ci troviamo di fronte a un'operazione pianificata da tempo e non realizzata all'improvviso. La comunicazione al Governo italiano, conclude il numero uno del Copasir, sarebbe dovuta avvenire per tempo e non a cose fatte.

Londra replica: non c'era tempo per informare gli italiani
Il Regno Unito ribatte alle accuse con due esponenti del Governo di David Cameron. L'intervento, dicono, andava effettuato in tempi strettissimi. Non c'era il tempo di interpellare gli italiani. Se il ministro della Difesa Phil Hammond rimane spiazziato dalle osservazioni del Capo dello Stato («Inspiegabile? - si chiede - No, è spiegabilissimo per quanto doloroso»), il ministro degli Esteri britannico William Hague ha ricordato che il blitz imponeva la necessità di intervenire subito («per questa operazione, ha ricordato il responsabile del Foreign Office, abbiamo dovuto prendere
una decisione molto rapidamente»). Il Daily Telegraph intanto avanza un'ipotesi: gli italiani potrebbero essere stati esclusi dal blitz semplicemente perché pagano. Gli inglesi, continua il giornale, nei sequestri non sono soliti prendere in considerazione l'ipotesi di un riscatto.

Comitato per la sicurezza permanente
Il Cisr è stato convocato d'urgenza nella tarda serata di ieri. Al vertice, che si è tenuto in mattinata, ha preso parte, tra gli altri, il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata e quello della Difesa Giampaolo Di Paola. La nota emessa da palazzo Chigi è all'insegna dell'understament: «Il Comitato - si legge - ha svolto un esame approfondito delle più recenti informazioni acquisite dai servizi di sicurezza, con particolare riguardo al tragico episodio verificatosi ieri in Nigeria e alla situazione dei marò in India». Su proposta del Presidente del Consiglio, e «alla luce del contesto di crescente rischio al quale sono esposti nostri connazionali in alcune specifiche situazioni internazionali», si è deciso che il Comitato, oltre a continuare a riunirsi periodicamente a livello dei ministri, rimarrà d'ora in poi attivato in permanenza. L'obiettivo è «intensificare il monitoraggio delle singole situazioni e la condivisione delle linee di azione».

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