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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2012 alle ore 14:14.

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Trombette, fischietti, bandiere e uno striscione con l'annuncio mortuario della banca: 4mila dipendenti del gruppo Monte dei Paschi, arrivati da tutta Italia, stanno manifestando così, questa mattina per le strade del centro storico di Siena, la contrarietà (nel metodo e nel merito) al piano di riduzione dei costi proposto dal nuovo direttore generale Fabrizio Viola, che prevede, tra l'altro, contratti di solidarietà per tutti e blocca le gratifiche di fine anno. L'alternativa ai tagli, ha fatto sapere Mps, sono 1.500 esuberi.

Era da 14 anni che i dipendenti del Monte non si astenevano dal lavoro, chiudendo gli sportelli bancari. Il corteo di manifestanti si è fermato in piazza Salimbeni, sotto le finestre della storica sede del Monte, e poi sotto quelle della Fondazione Mps, l'ente che fino a oggi ha controllato la banca. In strada, a dare solidarietà ai manifestanti, ci sono anche il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, e il presidente della Provincia, Simone Bezzini - entrambi contestati dai manifestanti -, cioè i grandi "capi" di Mps (nominano rispettivamente 8 e 5 membri, sui 16 totali, dell'organo di indirizzo della fondazione), che non sono voluti mancare «a questa grande manifestazione civile».

Domani, sabato 17 marzo, sarà un'altra giornata importante per il gruppo Mps, perché la Fondazione dovrebbe annunciare la lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione della banca, con l'indicazione del presidente che da più parti si indica essere Alessandro Profumo.

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